Ciao Little-Dreamer, fa piacere sapere che una ragazza di quindici anni si interessi dei problemi della società in cui vive, ciò dimostra che non tutti sono tesi a godere dei privilegi di cui dispongono.
Venendo al tema, credo che la tua analisi sia improntata sulle conseguenze piuttosto che sulle cause.
E' vero ciò che dici, la società, essendo, in massima parte materialista, tende a perdere quei valori originari che l'anno resa possibile; ma perché sta succedendo? e perché i giovani, che dovrebbero essere portatori di innovazioni, un comportamento conservatore sarebbe più consono agli adulti, si stanno disinteressando dei problemi?
Nel dopo guerra le parole d'ordine erano: libertà e benessere, e per raggiungerle hanno dovuto condurre delle lotte, a volte anche dolorose, in ogni campo della società cercando di modificare i valori precedenti e aggiungerne altri più consoni a una società libera; questa lotta è proseguita fino agli anni ottanta, poi, con la caduta del comunismo in Russia e la crisi degli inizi anni novanta è come se si fosse rotto qualcosa.
I giovani, allora, si interessavano direttamente alla vita sociale, sia nei partiti politici sia nelle strutture religiose e in strutture create da loro stessi, e i valori su cui si basavano derivavano dai valori trasmessi loro dagli anziani, certo, era ancora vivo il ricordo della guerra e del periodo precedente, però l'interesse era, si quello di difendere ma anche di migliorare.
E' vero che la tecnologia a reso la vita più facile e che tanti problemi materiali sono stati risolti, ma sembra che questo sia avvenuto a scapito dei valori originari o per meglio dire a una perdita di valori in generale.
E' qui che va ricercato quel senso di abbandono che provano i giovani oggi, l'incapacità, probabilmente nostra, di trasmettere i valori che ci hanno spinto a lottare; da sempre i giovani hanno la tendenza a rifiutare, per un senso di avventura, quello che trovano, è tipico degli esseri umani, ma questo di solito porta a un impegno per cambiare nel meglio e non per mantenere quello che si a.
Alle tue affermazioni penso che abbia già risposto in modo esauriente kant.51.
Vorrei però aggiungere che il sapere non sempre corrisponde a una maggior coscienza, specialmente quando non è supportato dai valori e per me il valore più grande è l'Amore, ma qui entriamo in un altro problema.
francesco