Ho visitato l'altra sera una interessante mostra di scultura, qui a Bari, presso lo spazio "meridiana" a Palazzo Ferrara.
L'autore è Giuseppe Gramegna, Pippo per gli amici, che scolpisce il tufo, donde il nome "scultufe"( e parliamo di tufo napoletano, di Canosa, carparo e pietra calcarea) lasciando che la luce calda di queste pietre dia volto alle creazioni della sua anima d'artista, una luce che Pippo rispetta e ama, ma plasma e vivifica, piegando e dominando la materia che diviene espressione della sua creatività e della sua intelligente ironia. Ci sono delle dicotomie che solo l'arte può contemperare e rendere complementari invece che opposte: Giuseppe Gramegna è ingegnere nella vita, quindi una persona razionale, abituata all'osservazione e alla risoluzione logica dei problemi.
Ma è anche artista, estroso e creativo.
L'artista Gramegna usa la razionalità come anima delle sue sculture e filtro dei nomi che dà alle sue creazioni, usando il sorriso intelligente dell'osservatore disincantato, ma poeta...
