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Autore Topic: una storia da leggere e meditare...  (Letto 4517 volte)

Offline kant.51

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una storia da leggere e meditare...
« il: 2 Luglio 2009, 11:06:47 am »
Ad
una cena di beneficenza per una scuola che cura bambini con problemi di
apprendimento, il padre di uno degli studenti fece un discorso che non

sarebbe mai più stato dimenticato da nessuno dei presenti. Dopo aver
lodato
la scuola ed il suo eccellente staff, egli pose una domanda:

'Quando non viene raggiunta da interferenze esterne, la natura fa il
suo
lavoro con perfezione. Purtroppo mio figlio Shay non può imparare
le cose
nel modo in cui lo fanno gli altri bambini. Non può comprendere
profondamente le cose come gli altri. Dov'è il naturale ordine delle
cose
quando si tratta di mio figlio?'

Il pubblico alla domanda si fece
silenzioso.

Il padre continuò: 'Penso che quando viene al mondo un
bambino come Shay,
handicappato fisicamente e mentalmente, si presenta
la grande opportunità di
realizzare la natura umana e avviene nel modo
in
cui le altre persone
trattano quel bambino.'

A quel punto cominciò
a narrare una storia:

Shay e suo padre passeggiavano nei pressi di un
parco dove Shay sapeva che
c'erano bambini che giocavano a baseball.
Shay chiese: 'Pensi che quei ragazzi mi faranno giocare?'
Il padre di
Shay sapeva che la maggior parte di loro non avrebbe voluto in
squadra
un giocatore come Shay, ma sapeva anche che
se gli fosse stato permesso
di giocare, questo avrebbe dato a suo figlio la
speranza di poter
essere accettato dagli altri a discapito
del suo handicap, cosa di cui
Shay aveva immensamente bisogno.

Il padre si Shay si avvicinò ad uno
dei ragazzi sul campo e chiese (non
aspettandosi molto) se suo figlio

potesse giocare.
Il ragazzo si guardò intorno in cerca di consenso e
disse: 'Stiamo perdendo
di sei punti e il gioco è all'ottavo inning.
Penso che
possa entrare nella squadra: lo faremo entrare nel nono'
Shay
entrò nella panchina della squadra e con un sorriso enorme, si mise su
la maglia del team.
Il padre guardò la scena con le lacrime agli occhi
e con un senso di calore
nel petto.
I ragazzi videro la gioia del padre
all'idea che il figlio fosse accettato
dagli altri.
Alla fine
dell'ottavo inning, la squadra di Shay prese alcuni punti ma era
sempre
indietro di tre punti.
All'inizio del nono inning Shay indossò il
guanto ed entrò in campo.
Anche se nessun tiro arrivò nella sua
direzione, lui era
in estasi solo
all'idea di giocare in un campo da
baseball e con un
enorme sorriso che andava da orecchio ad orecchio
salutava suo padre sugli
spalti.
Alla fine del nono inning la squadra
di Shay segnò un nuovo punto: ora, con
due out e le basi cariche si
poteva anche
pensare di vincere e Shay era incaricato di essere il
prossimo alla battuta.
A questo punto, avrebbero lasciato battere Shay
anche se significava perdere
la partita?
Incredibilmente lo lasciarono
battere.
Tutti sapevano che era una cosa impossibile per Shay che non
sapeva nemmeno
tenere in mano la mazza, tantomeno colpire una palla.
In
ogni caso, come Shay si mise alla battuta, il lanciatore, capendo che
la
squadra stava rinunciando alla
vittoria in cambio di quel
magico
momento per Shay, si avvicinò di qualche passo e tirò la palla così
piano e mirando perché Shay potesse prenderla con la mazza.
Il primo
tirò arrivò a destinazione e Shay dondolò goffamente mancando la
palla.
Di nuovo il tiratore si avvicinò di qualche passo per tirare dolcemente
la
palla a Shay.
Come il tiro lo raggiunse Shay dondolò e questa volta
colpì la palla che
ritornò lentamente verso il tiratore.
Ma il gioco
non era ancora finito.
A quel punto il battitore andò a raccogliere la
palla: avrebbe potuto darla
all' uomo in prima base e Shay sarebbe
stato eliminato
e la partita sarebbe finita.
Invece...
Il tiratore
lanciò la palla di molto oltre l'uomo in prima base
e in modo
che
nessun altro della squadra potesse raccoglierla.
Tutti dagli spalti e
tutti i componenti delle due squadre incominciarono a
gridare: 'Shay
corri in prima base! Corri in prima base!'
Mai Shay in tutta la sua
vita aveva corso così lontano, ma lo fece e così
raggiunse la prima
base.
Raggiunse la prima base con occhi spalancati dall'emozione.
A
quell punto tutti urlarono:' Corri fino alla seconda base!'
Prendendo
fiato Shay corse fino alla seconda trafelato.
Nel momento in cui Shay
arrivò alla seconda base la squadra avversaria aveva
ormai recuperato
la palla..
Il ragazzo più piccolo di età che aveva ripreso la palla
quindi sapeva di
poter vincere e diventare l'eroe della partita,
avrebbe
potuto tirare la
palla all'uomo in seconda base ma fece come il
tiratore prima di lui, la
lanciò intenzionalmente molto oltre l'uomo in
terza base e in modo che
nessun
altro della squadra potesse
raccoglierla.
Tutti urlavano: 'Bravo Shay, vai così! Ora corri!'
Shay
raggiunse la terza base perché un ragazzo del team avversario lo
raggiunse e lo aiutò girandolo nella direzione giusta.
Nel momento in
cui Shay raggiunse la terza base tutti urlavano di gioia.
A quel punto
tutti gridarono:' Corri in prima, torna in base!!!!'
E così fece: da
solo tornò in prima base, dove tutti lo sollevarono in aria
e ne fecero
l'eroe della partita.
'Quel giorno' disse il padre piangendo 'i ragazzi
di entrambe le squadre
hanno
aiutato a portare in questo mondo un
grande dono di vero
amore ed umanità'. Shay non è vissuto fino
all'estate successiva.
E' morto l'inverno dopo ma non si è mai più
dimenticato di essere l'eroe
della partita e di aver reso orgoglioso e
felice suo padre..
non dimenticò mai l'abbraccio di sua madre quando
tornato a casa le raccontò
di aver giocato e vinto.

ED ORA UNA PICCOLA
NOTA AL FONDO DI QUESTA STORIA:

In internet ci scambiamo un sacco di
giochi e mail scherzose senza che
queste ci facciano riflettere,
ma
quando si tratta di diffondere mail sulle scelte della vita noi
esitiamo.

Il crudo, il volgare e l'osceno passano liberamente nel
cyber spazio, ma le
discussioni
pubbliche sulla decenza sono troppo
spesso soppresse
nella nostre scuole e nei luoghi di lavoro.


Bene: la persona che ti
ha mandato questa e-mail pensa che TUTTI NOI
POSSIAMO FARE LA
DIFFERENZA.

Tutti noi abbiamo migliaia di opportunità, ogni giorno, di
aiutare il
'naturale corso delle cose' a realizzarsi.

Ogni interazione
tra persone, anche la più inaspettata, ci offre una
opportunità:
passiamo una calda scintilla d'amore e umanità o rinunciamo a questa
opportunità e lasciamo il mondo un
po' più freddo?

Un uomo saggio una
volta disse che ogni società è giudicata in base a come
tratta
soprattutto i meno fortunati.

Ora tu hai 2 scelte:

1.cancellare

2.
inoltrare

Possa questo giorno essere un giorno luminoso....
cKappa ^*°^*°^*°^*°^*°^*°^*°^*° Sì che ti voglio bene, bene davvero...

Offline brezza

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Re: una storia da leggere e meditare...
« Risposta #1 il: 2 Luglio 2009, 13:49:45 pm »
...vedi una cosa Kant!...è bello che tu abbia immesso questa storia in questo contesto e qualcuno forse... leggendo e probabilmente meditando incomincerà a scordarsi di pene d'amore e delle piccole difficoltà che la vita gli presenta.  Su questo sito sono state immessi diversi diversi argomenti sia di attualità che di speculazioni di pensiero riguardanti l'uomo nelle sue difficoltà ma troppo sovente non vi era prosieguo.  Ora dimmi; se in questo contesto nel quale sussiste una numerosa e diversa umanità, sovente non "leggera" in sè, come mai continuiamo a leggere in maggioranza di pene d'amore e quant'altro e non di esperienze di vita, di impegno sociale et. ??

Offline kant.51

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Re: una storia da leggere e meditare...
« Risposta #2 il: 2 Luglio 2009, 14:03:50 pm »
I motivi possono essere tanti: dalla superficialità, (di cui pecchiamo tutti e spesso) al desiderio di distensione ed evasione mentre siamo su queste pagine, al timore di non essere adeguati al "peso" di una discussione, alla non volontà di impegnarsi in discorsi complessi... :-)
Leggere queste storie, vere o verosimili che siano, credo abbia una funzione importante: rimettere a posto la nostra scala dei valori e prendere coscienza di quanto ogni singola giornata normale che il buon Dio ( o chi per lui se si hanno altre idee...) ci dà, sia un dono meraviglioso per se stessa....

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Offline Marta Karen Micol

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Re: una storia da leggere e meditare...
« Risposta #3 il: 2 Luglio 2009, 14:38:32 pm »
mi ha fatto venire i brividi leggere questa storia....
forse è proprio vero che c'è qualcosa da imparare dai bambini...
dalla loro semplicità...
dalla loro bontà.
”Albert Camus once wrote, ‘Blessed are the hearts that can bend. They shall never be broken.’ But I wonder, if there’s no breaking, then there’s no healing, and if there’s no healing, then there’s no learning. And if there’s no learning, then there’s no struggle. But struggle is a part of life. So must all hearts be broken?”


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Offline brezza

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Re: una storia da leggere e meditare...
« Risposta #4 il: 2 Luglio 2009, 19:24:25 pm »
Ale---forse non lo hai notato ma la sensibilità era del padre verso il figlio...di cui sentiva il grande bisogno di vivere pur così pesantemente menomato con i suoi compagni. E' infatti lui che si muove in modo sapiente per far si che la muta domanda del figlio (verso gli altri) sia ascoltata.

Offline Marta Karen Micol

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Re: una storia da leggere e meditare...
« Risposta #5 il: 2 Luglio 2009, 23:06:01 pm »
si, ma i bambini avrebbero potuto escluderlo comunque o sfruttare a proprio vantaggio la sua diversità. invece il fatto che mi ha colpito davvero è come tutti si siano uniti per farlo sentire felice, perchè perdonami, ma l'amore di un padre verso il figlio è abbstanza normale, almeno credo.
”Albert Camus once wrote, ‘Blessed are the hearts that can bend. They shall never be broken.’ But I wonder, if there’s no breaking, then there’s no healing, and if there’s no healing, then there’s no learning. And if there’s no learning, then there’s no struggle. But struggle is a part of life. So must all hearts be broken?”


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Offline darkangel εїз

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Re: una storia da leggere e meditare...
« Risposta #6 il: 2 Luglio 2009, 23:12:21 pm »
Mi dispiace Ale...ma l'amore di un padre verso un figlio non è normale...ne so qualcosa, ma questo è un'altro discorso..

Appena l'ho letta, anche ha me la prima impressione è stata che tutti volevano rendere felice quel bambino. Soprattutto i bambini che giocavano con lui e quelli della squadra avversaria. Lo hanno accettato subito e hanno fatto in modo di farlo ridere e essere felice. Il padre non era convinto che lo avrebbero accettato era sempre preoccupato.
In ogni lacrima c’è una lezione, Ti rende più saggio di prima i rende più forte di quanto tu possa sapere E ogni lacrima Ti fa avvicinare ai tuoi sogni Nessun errore, nessun cuore spezzato Ti può distogliere da ciò per cui sei stato creato

Offline Marta Karen Micol

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Re: una storia da leggere e meditare...
« Risposta #7 il: 3 Luglio 2009, 00:29:32 am »
Io infatti ho precisato "abbastanza normale" perchè so che non per tutti è così...
ma quando capita che tuo figlio sia così gravemente disabile, o lo ami con tutto te stesso, come il padre di questa storia, o lo odio con tutto te stesso perchè ti ha "rovinato" la vita. Credimi, ne ho visti tanti di genitori con figli così e li ho sentiti chiedere il perchè della loro sfortuna. Per fortuna però c'è anche chi lo considera un avvenimento speciale e non da allontanare ad ogni costo.
”Albert Camus once wrote, ‘Blessed are the hearts that can bend. They shall never be broken.’ But I wonder, if there’s no breaking, then there’s no healing, and if there’s no healing, then there’s no learning. And if there’s no learning, then there’s no struggle. But struggle is a part of life. So must all hearts be broken?”


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Offline brezza

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Re: una storia da leggere e meditare...
« Risposta #8 il: 3 Luglio 2009, 02:05:36 am »
Ale---probabilmente hai inserito un pensiero (non volendolo) che solleva osservazioni molto dibattute e che sono state anche in questo forum trattate più volte e in diversi contesti.  A volte sono difficili da accettare ma non di meno sono risposte concrete.  :-)
Dark---non comprendo, a causa della brevità della tua espressione cosa intendi dire circa l'amore di un padre.  Infatti si può prestare a diverse interpretazioni nel reale. Anche in questo caso il dibattimento può essere variegato e non del tutto reale.  Se vuoi ne possiamo disquisire.
« Ultima modifica: 3 Luglio 2009, 02:11:23 am da brezza »

Offline Marta Karen Micol

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Re: una storia da leggere e meditare...
« Risposta #9 il: 3 Luglio 2009, 08:16:26 am »
Mi dispiace allora...non volevo sollevare polemica. Intendo solo dire che mi ha fatto molto più riflettere l'atteggiamento dei bambini che non quello del padre....tutto qui.
”Albert Camus once wrote, ‘Blessed are the hearts that can bend. They shall never be broken.’ But I wonder, if there’s no breaking, then there’s no healing, and if there’s no healing, then there’s no learning. And if there’s no learning, then there’s no struggle. But struggle is a part of life. So must all hearts be broken?”


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Offline kant.51

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Re: una storia da leggere e meditare...
« Risposta #10 il: 3 Luglio 2009, 09:14:23 am »
Anche io ho riflettuto su diversi piani in questa storia, tra l'altro conosco persone che hanno un problema del genere ed è proprio così: nel momento in cui un ragazzo diversamente abile trova un terreno di accettazione e comunicazione con gli altri, acquista una dimensione di vita capace di dargli gioia e soddisfazione e, vi assicuro anche, ma lo sapete già, è immensa la gioia e la soddisfazione che una persona così può dare ai cosiddetti "normali", spesso il campo giusto, oltre quello dello sport( come narrato in questa storia ) è quello artistico: ho visto recitare, cantare, suonare ragazzi diversamente abili, comporre poesie e danzare, con risultati davvero apprezzabili per chi godeva lo spettacolo e per chi lo attuava, con la soddisfazione di sentirsi integrati nel tessuto sociale.
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Offline brezza

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Re: una storia da leggere e meditare...
« Risposta #11 il: 3 Luglio 2009, 20:41:01 pm »
ALE---non c'è nulla da dispiacersi e di...conforto, non voleva essere la mia una polemica.   Difficilmente le polemiche portano a un risultato, il confronto di idee sì.   :-d

Offline darkangel εїз

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Re: una storia da leggere e meditare...
« Risposta #12 il: 3 Luglio 2009, 22:27:53 pm »
Caro Brezza. Intendevo semplicemente dire che l'amore di un padre verso il proprio figlio non sempre è sott'inteso. Perché può non volergli bene, può non considerarlo. Ma non centra con questa storia.
In ogni lacrima c’è una lezione, Ti rende più saggio di prima i rende più forte di quanto tu possa sapere E ogni lacrima Ti fa avvicinare ai tuoi sogni Nessun errore, nessun cuore spezzato Ti può distogliere da ciò per cui sei stato creato

Offline Starlight

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Re: una storia da leggere e meditare...
« Risposta #13 il: 12 Luglio 2009, 16:28:55 pm »
...vedi una cosa Kant!...è bello che tu abbia immesso questa storia in questo contesto e qualcuno forse... leggendo e probabilmente meditando incomincerà a scordarsi di pene d'amore e delle piccole difficoltà che la vita gli presenta.  Su questo sito sono state immessi diversi diversi argomenti sia di attualità che di speculazioni di pensiero riguardanti l'uomo nelle sue difficoltà ma troppo sovente non vi era prosieguo.  Ora dimmi; se in questo contesto nel quale sussiste una numerosa e diversa umanità, sovente non "leggera" in sè, come mai continuiamo a leggere in maggioranza di pene d'amore e quant'altro e non di esperienze di vita, di impegno sociale et. ??

Potrei provare a rispondere alla tua perplessità: forse perchè tutti quanti pecchiamo un po' di egoismo, nel senso che i nostri problemi personali, per quanto piccoli e insignificanti, per noi sono prioritari rispetto a quelli degli altri. Non è per nulla facile aprire gli occhi, guardarsi intorno e vedere la sofferenza degli altri se anche tu sei in situazioni di sofferenza, sia psicologica che fisica. E per sofferenza intendo anche probelmi economici che portano a situazioni di angoscia e insicurezza, purtroppo estremamente comuni di questi tempi, soprattutto se riguardano padri di famiglia che non sanno come sbarcare il lunario. Comunque anche le cosidette "pene d'amore" non devono essere sottovalutate, tutti nella vita anelano ad essere amati a trovare qualcuno che li accetti così come sono, che si fidi di loro, che condivida un cammino... e quando il sogno di una vita crolla come un castello di carte, fa male... è facile allora racchiudersi in se stessi e non vedere più la sofferenza degli altri ma solo la propria. Tutto, secondo me, dipende da come si vive la ricerca dell'amore e cosa si è disposti a dare, a mettere in gioco. A proposito ho letto un pensiero molto particolare del DaLai Lama " L'amore che di solito riserviamo per la persona che amiamo, la nostra metà, dovremmo cercare di applicarlo a tutti, indistintamente, amare gli altri come fossero l'altra parte di noi (escludendo naturalmente il desiderio fisico  :-) ) ". Pensiero molto interessante, si rifà un po' al messaggio cattolico "ama il prossimo tuo come te stesso". Facile a dirsi ma non a farsi.
Conoscenza è un sentiero che ha un cuore.

La Via non è nel cielo; la Via si trova nel cuore.

Lo straordinario risiede nel cammino delle persone comuni (Coelho)