La decisione era stata presa, c'erano voluti quattro anni, ma alla fine era andata come avrebbe dovuto. Le nuvole amorbidivano le spigolature del cambiamento, erano così vicine che facevano da cuscino per i suoi pensieri e per le sue paure. Tutto era così incerto, così rischioso, per una persona fragile ed emotiva come lei. Aveva lasciato tutto, tutto!! Tutte le certezze, la casa nel bel paesino di mare, la vita tranquilla col suo uomo, la sicurezza. La sicurezza si, era rimasta là, ma insieme all'infelicità ed ai crampi allo stomaco che ne conseguivano. Quattro anni di tentativi, di ricerca di una amore che non era amore o meglio, non era l'amore che cercava lei, di cui aveva bisogno.
L'aereo continuava a volare ed i suoi pensieri e le sue incertezze bombardavano nella testa. Chissà se era la cosa giusta. Ma se non provi non lo puoi sapere, non è così? Sentiva il cuore in gola, pulsava forte forte. Tra non molto sarebbe atterrata a Dublino e lui sarebbe stato là ad attenderla. Aveva lasciato tutto per correre di nuovo da lui; si poteva essere più fuori di testa?. Cosa si sarebbero detti? Si sarebbero detti qualcosa? Si sarebbero abbracciati o baciati? Ci sarebbe stato imbarazzo o avrebbero ripreso da dove tutto si era interrotto?
Lui le disse:"vieni da me" e lei tra un "se" ed un "ma", alla fine aveva accettato il rischio. Il rischio di correre da una persona non troppo matura, che anni prima l'aveva tenuta su un'altalena, l'aveva coccolata e ferita. Ma mai forzata, è la verità. Ma magari anche questo era segno di immaturità: decidi tu, così le colpe sono tue, non mie. Così poteva essere interpretato, in altra chiave, no?
Era già sul mare.
L'Irlanda era sempre più vicina e lei era sola. Sola su quell'aereo. Quando aveva pensato a quel momento, in passato, aveva immaginato di tutto: anche di arrivare in aeroporto e trovare nessuno ad aspettarla. Stava correndo da uno che forse non sarebbe neanche andato a prenderla in aeroporto. Le tornò in mente quella volta che stavano per uscire e lui le diede buca all'ultimo. Solo dopo seppe che era perchè aveva ripreso ad uscire con l'altra. Lo avrebbe saputo solo dopo. E lei stava mollando tutto per uno capace di tanta crudeltà. Come poteva esserci stata tanta magia con una persona così? Eppure era così e lo era per entrambi. Quello che avevano vissuto insieme non era una cosa comune, non era una cosa che capitava a tutti e tutti i giorni. Era alchimia, feeling, magia, pazzia. Quella fusione generava una campana di vetro intorno a loro e nessuno avrebbe capito, nessuno sarebbe potuto entrare, nessuno avrebbe condiviso. Era quella cortina trasparente che li isolava dagli altri e li teneva in un'altra dimensione, che non avrebbero saputo raccontare o spiegare e non era importante farlo.
Aveva amato il suo uomo e davvero e con tutta se stessa. Ma non puoi darti per sempre senza riserve e raccogliere un porto sicuro, ma senza ricevere lo stesso fuoco, la stessa intensità, lo stesso amore incondizionato e illimitato. Aveva ottenuto solo un amore controllato, infondo, solo un amore che per i suoi bisogni era fatto di briciole. Un bacio, un abbraccio, fare l'amore senza doverlo "calcolare". Avrebbe voluto che lui perdesse la testa al solo pensiero di fare l'amore con lei. Invece la faceva sentire, spesso e volentieri, come se con lei adempisse ad un dovere coniugale. E non erano neanche sposati. Così per quasi 4 anni: come sarebbe stato dopo 10, dopo 20 o 30 anni?. Accontentarsi o no?