Sotto un sole troppo forte,
più che a riscaldare la terra
sembrava volersi vendicare dei fumi
inutili mandati dagli umani al cielo,
un corvo mangiava semi d’ un cocomero
spaccato dal troppo caldo
-Un contadino con una pietra e due bestemmie
mise insieme una preghiera di comodo
per esortarlo ad andare via
e l’animale con cortesie d’un codice
primordiale approssimato in suo possesso
poco apprezzò e d’impeto s’ alzò in volo,
voltò il collo cercando miglior direzione
per gracchiare due invettive assordanti
ma andò a flagellarsi contro il vetro
di una macchina che arrivava fulminea
sulla strada che costeggiava il campo
e il conducente in sorpresa,atterrito sbandò
e travolse il contadino
-Sul posto arrivò molta gente
..alcuni se la presero con Dio
per quell’animale così strano e vicino
alle sciagure,altri con la politica
il corvo di sinistra,il morto di destra
nostro Signore di centro, neutrale
come Ponzio Pilato
..e poi l’integralismo del sole
così assente d’inverno,palla rovente
d’estate
Io esclamai..oh! mia poesia,plagio dell’anima
a volte mi abbandoni, fammi capire
cos’ è la morte e dimmi s’ è normale
che il mio cuore si raffredda pensando
.. nessuno osa capire il pianto d’altre specie
e mai quello dei piccoli al nido
che aspettano invano e alzano il giunco collo,
aprono beccucci a ogni piccolo soffio di vento
scambiandolo per battito frenetico d’ali a planare
e in vana attesa d’un seme che nessuno
mai lascerà più cadere e la loro vista
che si stava lenta concentrica allargando alla vita
perderà luce, oscurata da crampi di fame
tra danze festanti di mosche in agguato
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Da:Pensieri Che Non Dormono Mai
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