Porri calcarei
peli gramigna
ruscelli singhiozzanti
oasi derelitte
-Sensori silenzi,antenne
trespoli di corvi
postini necrologi
tutti nel cerchio sfuggito a Dante,
Molise
-Lamenti di motoseghe
colonne sonore
a spettrali cortometraggi
di vite evase da occhi,schermi
affamati servi d’opulenze invidiate
-Serpenti ammucchiati,ansimanti
sfiniti d’amplessi,strade
-Telenovelas cagnacce
osservate dietro persiane rasoi
espiate con palline in catena
saltate da reumatici pollici,rosari
-Amori stesi su diari
sospesi tra fuochi e cassetti,
scruti di madri e bronci di padri
-Zappe,riposano su caprine pelicce
emblema ripudiato, tirato tra storia
e progresso sognato
invocato in labiali su binari di labbra
screpolate dal vento
-Teatro di repliche stanche,piazze
ove realtà è pubblico,apatie attori
e neve,grandine,tuoni unici applausi
-Si restaurano con collette di morti
cimiteri in disuso,quelli attivi
con imprechi elemosine a viandanti predoni
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Da:Avanguardie Irriverenti
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