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Autore Topic: SOLITUDINE ESTREMA  (Letto 696 volte)

Offline michael santhers

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SOLITUDINE ESTREMA
« il: 6 Ottobre 2009, 20:12:35 pm »
Notte di rigido inverno
che imbalsamava rumori del mondo,
lui nella sua casetta,covo di solitudine,
come granello di polvere indurita
braccato da bianca spugna abbandonata
si vide rubare agonizzanti pensieri
dalle lancette a spada dell'orologio
poggiato sul camino fuligginoso
custode d'una fiamma irta a capelli
imbrillantati del diavolo,allora
provò col vino a sognare un pò
ma cadde dal bicchiere pietra lavica nello stomaco
che eruttò una tosse raucedinosa silenziata
dalle labbra ridotte saracinesche gommose
-Dei fagioli prima pasteggiati
bloccati indigesti in atmosfere del non tempo
improvvisi ribelli tuonarono
in sonora scorreggia e smossero torpori
battezzarono subbugli intestinali
dando voce,a piccole cose di sempre
rumori di tarli,faville,fusa di gatto
-Lui incominciò a parlare e a rispodersi
col suo corpo seppur in flautolenze,
svegliò la morte,svegliò le anime
dal nulla eterno,le spinse nelle grinfie
dell'alba
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Da:Avanguardie irriverenti
www.santhers.com

Offline kant.51

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Re: SOLITUDINE ESTREMA
« Risposta #1 il: 6 Ottobre 2009, 22:56:41 pm »
Il tema è amaro, Michael, e tu sei particolarmente crudo e realistico: è vero che anche il sommo Dante parlò di flautolenze, ma davvero mi danno un quadro di squallore e abbandono...un dialogo col fondo di se stessi
cKappa ^*°^*°^*°^*°^*°^*°^*°^*° Sì che ti voglio bene, bene davvero...