“Mi ero svegliato, una nuova giornata stava cominciando e mi affiorò la nostalgia di quei momenti di qualche anno fa, meno noiosi e più felici. Le sensazioni che provavo l’estate scorsa erano indimenticabili, la voglia di libertà era estrema, quella di cambiare non esisteva. Ero uno spirito libero che viaggiava con il vento, ero come un gabbiano e nessuno riusciva a legare le mie fragili ali. Non so cosa ha reso quel periodo semplicemente perfetto, forse la superficialità che avevo addosso non mi feriva e mi rendeva invincibile o forse la mia era una semplice maschera che portavo con molta abilità.
Pensando a quei magnifici giorni si era fatto tardi, uscii dalla mia stanza di corsa ma ad un tratto mi bloccai, non so dove mi trovavo ma qualcosa mi attirava. Decisi di entrare e di scoprire quel nuovo mondo.
Mi ritrovavo dentro una stanza buia, piena di specchi, non so cosa ci facevano quegli specchi, non sapevo nulla di quel luogo cosi misterioso ma allo stesso tempo cosi piacevole. Nulla mi avrebbe fatto scappare da quel mondo irreale, e allo stesso tempo era la mia unica ancora di salvezza da tutta la tristezza che ogni mia particella provava. Quei pensieri avevano scaturito in me una malinconia estrema.
Non so, era strana quella sensazione che stavo vivendo, era cosi irreale e straordinariamente triste. Mi sembrava di vivere in un film, di vivere la storia di un altro. Mai mi ero fermato a pensare ai sentimenti che provavo, mai ho provato ad immaginare una vita diversa da quella che sto affrontando.
Stavo male, incominciai a piangere, non so perché, non sono mai riuscito a piangere eppure quante volte lo avrei fatto, quante volte volevo dire a qualcuno che stavo soffrendo ma nessuno, sono sicuro, avrebbe capito. È difficile capire le proprie emozioni e me ne sto accorgendo solo adesso, solo grazie ad un’insignificante stanza buia piena di specchi, piena di mistero e angoscia ma non sarei mai fuggito, era più forte me. Era un istinto involontario, forse volevo farmi ancora un po’ di male.
Decisi di non pensare più a nulla e di scoprire quel luogo meraviglioso.
Mi misi davanti allo specchio più vicino ed ad un tratto non c’era più la mia figura riflessa, ma l’immagine della persona più importante di questo mio periodo buio e pieno di leggiadre tenebre. E così, quella malinconia estrema che cercavo di far svanire cominciava sempre di più a far parte delle mie ossa. Vedendo quella magnifica creatura riflessa in quello specchio capii quanto era importante per me, solo un suo semplice sorriso, sguardo mi faceva impazzire e quando mi abbracciava con molta ingenuità mi veniva da svenire. Tutto questo era causato dall’amore che provavo per lei. Dopo aver visto quell’immagine e aver riflettuto, lo specchio all’improvviso si ruppe, non so come né perché. Forse una tappa del mio viaggio era stata compiuta.
Mi misi davanti ad un altro specchio e ad un tratto c’era riflessa un’altra immagine importante delle mia esistenza, ci sono stati sempre per me, quando la mia squadra di calcio ha perso il campionato, quando non sapevo che fare, ma mai hanno cercato di conoscermi realmente per quello che in verità sono. Mai hanno capito che soffrivo, mai mi hanno chiesto davvero come stavo, mai mi hanno capito eppure sono davvero molto importanti per me. Sono molto diversi, uno è positivo, l’altro negativo, l’altro ancora mi dice di seguire il cuore etc. ma io in realtà come sono?! Non sono positivo, negativo e nemmeno seguo il mio cuore allora che posto ho in questo mondo?! Forse devo rimanere invisibile. Mai mi sono chiesto però se con loro sono stato davvero un buon amico, se ho sempre capito quando stavano male o se avevano problemi più grandi di loro e quindi in quel momento capii che nemmeno io ero stato un vero amico, l’amico che tutti desiderano. Li, in quel luogo cosi surreale, ho compreso quanto sia difficile fare l’amico. Dopo pochi secondi come lo specchio precedente anche questo si ruppe.
Mi misi davanti allo specchio vicino ai pochi resti del precedente, aspettai per circa due minuti ma non si vedeva niente nemmeno la mia immagine riflessa, mi spaventai, anche molto. Odio avere paura perché divento fragile e molto debole, divento una facile preda per ogni tipo di cacciatore. Lo so la paura è umana ma io in questo caso non voglio essere umano, posso sbagliare, amare ma provare paura mai! Ho sempre sostenuto che la paura e dei deboli, infatti, io sono debole! Ho paura di tutto, perfino vivere. Ho paura della mia vita, ho paura di sbagliare e sono anche molto convito che nella mia vita abbia commesso solamente tanti errori. Errori che mi hanno fatto crescere troppo in fretta. Errori che non rifarei. Se potessi ritornare indietro non prederei le scelte che ho preso, non farei quello che ho fatto, vivrei tutt’altra vita. Eppure ho sempre affermato che se sono la persona che sono ora è grazie alle mie scelte sbagliate, ma in realtà non ci ho mai creduto nel profondo. Infatti, prima vivere la mia vita era una semplice e pura gioia adesso è solamente una malefica tortura.
Di colpo cambiai specchio, non volevo pensare più a questo.
La stanza cominciò a diventare gelida, ad ogni mio respiro usciva una lieve foschia, sembrava che fumassi. Lo specchio mi trascinò in un’altra stanza, era molto colorata, il verde era il colore predominante. Era una stanza del tutto fiabesca. Ad un tratto però spuntarono tanti quadri, ogni immagine rappresentava una persona diversa. Li incominciai a ridere anche se non c’era motivo per farlo. Quelle varie figure rappresentavano tanti ricordi. Dovrei odiare quelle persone, ma nella mia vita non sono mai riuscita ad odiare qualcuno.
Per me provare questo sentimento non ha nessuno significato. Molte persone mi hanno fatto del male ma mai ho provato qualcosa di simile, provo soltanto una semplice indifferenza e fastidio.
anche questo non è finito...
commentate!!! baci!!!