Pagine del tuo pensiero
sfogliate mano a mano in controluce,
poco rivelano del passaggio successivo,
e la conferma arriva tardi,
quando furtivo volto pagina
ed esplodi nel laconico delirio
che tratteggia quel vuoto,
pasticciati, illeggibili arabeschi
sulla facciata opposta del foglio,
melanconici crucci sparsi,
perdo il filo, lo riprendo,
sei ambigua, non ti seguo più,
evidenzio le parole per spogliarti,
ma tu rapida volti pagina...
e torni logica.
Marco
