Io non ho le parole
per dire l’ebbrezza
che prendo, mai sazia,
dagli occhi tuoi mielati,
e per leggere note
che dalle tue dita,
strumenti,
corde tese di un’arpa,
s’espandono dentro
e fuori di me,
ovunque ci sia vita appesa
a pentagrammi –
musica del tempo.
Io non ho gli spaghi
per cucire i panni
che vestono, beati,
la tua pelle di seta,
e a piedi nudi cammino
su fili sospesi nell’aria
respirando di te,
dei tuoi pensieri,
i più belli di oggi e di ieri,
e i miei baci…
questi non son le parole.