Un gran parlare della lingua italiana: e i ragazzi non sanno parlare più, linguaggio povero, parlano per slogan, sanno solo scrivere sms con x tt nn qcs...ortografia a peripatetiche e così via...
Lo so, per me che sono di una generazione non certo così vicina,

, è facile notare quante cose cambiano nella scrittura.
Ma non sono certa che sia tutto negativo! La lingua è qualcosa di vivo, che muta, secondo le esigenze di chi la usa ( tutti) e probabilmente molti si scandalizzarono del volgare di Dante quando apparve come evoluzione della lingua latina.
Oggi si scrive un con l'apostrofo, non gliene frega niente a nessuno se è un'elisione e quindi l'apostrofo non ci va.UN'ASINO: lo trovo comunemente dappertutto, anche su scritti importanti!
Invece l'articolo femminile, un'asina, non si apostrofa più! UN ASINA...fateci caso!
Tutti i monosillabi li accentano ( stà, fà, stò, )ma se devo dire dà ( dare) sè ( se stesso) macchè...quelli niente...lisci come l'olio!
Non so, un tempo mi scandalizzavo ( maledetta pignola come sono!

) ma ora rifletto: ci sarà un'evoluzione ( pardòn: un evoluzione

) anche in queste cose e le vecchie prof con dentiera ( eh no! NON sono ancora a questo punto!

) si rassegneranno...
Sulla povertà di contenuti...non sono d'accordo: credo ci sia una difficoltà a esprimersi fluidamente, ma alla scuola non vogliamo dare nessuna colpa di questo

?
Ho buttato lì due pensieri...voi che ne dite? Mi piacerebbe sentire la vostra opinione...
