Voglio disegnare una pistola sul mio cranio.
Voglio dipingere il suono della pallottola che sfonda le mie cervella, voglio sfiorare la mano che toccherà il grilletto.
Voglio una pistola per darmi pace, per uscire vittorioso da tutto quanto.
Voglio che anche da morto, i vivi ricordino che non è facile sistemarmi.
Voglio ricordargli che sono un bastardo e come ogni bastardo, vivo nella poesia di una morte veloce, ma sanguinante. Poetica.
Voglio ricordarvi, che anche se avrò la testa fracassata e la mia anima sarà volata in cielo, io vagherò per sempre in mezzo a voi. I miei suoni, le mie note, le mie lame, vi trafiggeranno anche da morto, perché non è essa ad uccidere il mio ricordo
Anche da salma, vi farò passare guai, vi farò raccogliere le mie interiora, mi farò ricomporre. Ogni singolo brandello di carne dovrà tornare al suo posto.
E’ il bello della morte, non potrei ribellarmi, ma dovrete obbedire ai miei voleri. Mi butterete è vero, ma io ho sentito ed ho disegnato il suono di una pallottola che avrebbe dovuto uccidermi e che invece mi ha solo impresso meglio nella vostra mente.
Insieme al mio piccolo cervello.