mentre il vento soffiava
restavo immobile
sentivo la breccia graffiarmi
il cuore non cedeva, era una montagna
e una montagna deve resistere senza cadere.
Mentre il vento strillava
restavo immobile,
le urla stavano perforando i miei timpani
ma il cuore batteva,
era uno scoglio, logoro, ma in piedi.
Il vento cessò di respirare
il corpo stava cadendo non aveva più forza
e la fragilità di una rosa lo stava uccidendo
ero un fiore
spine sul corpo, petali strappati
radici mozzate, bocciolo calpestato
e continuavo a lottare.
E quando tutti mi hanno scansato
non ho più trovato voglia
nè forza, nè vita
la debolezza mi sta consumando
e finire a terra è stata
l'unica via di fuga..
Ora che son cenere corro nel vento
veloce, forte, come non mai
nessuno più mi vede, sono io a graffiare
insieme a quella cenere
che facendomi del male
mi ha permesso di combattere
e vivere, vivere, vivere,
apprezzando il buono che c'era.
Senza dolore, non c'è felicità
senza odio, non c'è amore,
senza ostacoli, non c'è lotta
senza lotta, non c'è vita.
E ora che la lotta è finita
posso scivolar nel vento
come acqua tra le dita.