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Autore Topic: Lapidi  (Letto 1157 volte)

Offline Damiano

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Lapidi
« il: 9 Marzo 2010, 04:24:35 am »
E’ nervosismo.
Nient’altro che stupide farfalle siamo.
Voliamo in attesa di posarci su un muro bianco e freddo, fino al momento in cui non c’alzeremo più.
Aspettiamo, Di diventar farfalle ovvio, ma una volta diventate tali, non serviamo più a niente. Chi può ridarci lo splendore che avevamo ai tempi dell’attesa? Solo noi stessi. Ma noi stessi abbiamo il più grande difetto di fabbrica del mondo.
Le macchine son difettose, ma si sa, l’uomo è imperfetto. Le radio son difettose, ma l’uomo è ancora imperfetto. Le case son difettose, ma l’uomo è imperfetto, egoista.
Noi siam difettosi, anche dio è imperfetto. E il nostro difetto è dentro di noi, così chiaro da non renderci conto che esista e da confonderlo in mezzo a tutto ciò che vediamo.
Beati gli eterni giovani, perché in tutto ciò che sono e che fanno, c’è la spensieratezza. E fanno ciò che fanno solo perché ne hanno voglia, perché vogliono superarsi, perché vogliono ingrandirsi.
Maledetto l’adulto, in preda alle sue angosce e ad i suoi pianti, ma cosi attaccato ad essi da non poterne fare a meno, attaccato ad uno stupido muro bianco.
Maledetto sia l’uomo adulto, che perde spensieratezza per fare spazio a se stesso, ammazzando il tempo concessogli in dono da giorni liberi e matti. Sostituiti con la schiavitù, così son fatti i suoi minuti. Il tempo serve vivo.
Maledetto sia l’uomo. Anche la sua morte deve pagare, per essere ricordato in una lapide bianca e fredda. Come quel muro che l’ha tenuto in vita.