Così, nel silenzio, si articola quella parte del nostro intimo vissuto, che tace agli altri tutto ciò che noi preferiamo tenere nascosto o semplicemente per pigrizia del dire e poi dover anche spiegare.. Spesso certe cose facciamo bene a tenercele per noi, solleverebbero di quei polveroni! Però ci sono volte in cui, girandoci e rigirandoci nel letto, avremmo volentieri detto di più, perché è proprio quel non detto che non ci fa dormire, ma l’attimo giusto è passato e potrebbe non tornare mai più. Allora sarebbe meglio esporsi, che della diplomazia la vita se ne fa un baffo, quando chi dimostra carattere è l’unico che va avanti, mentre chi si nasconde nell’ombra del silenzio non concluderà mai nulla. Basta una voce per parlare e un po’ di sano coraggio, forse. E' così, con questi folgoranti presupposti, che d'un tratto Elisa si alza, sbatte la penna sul tavolo con irruenza ed esclama:
- Eccomi. Guardami. Sono qui.-
Cesare posa la sua cartella e distrattamente i fogli scivolano dal tavolo per spargersi sul pavimento. Toglie gli occhiali dalla punta del naso e balbetta, sconcertato:
- C.. Certo Ely.. Ed io ti vedo bene.-
- No, invece!-
Quello allora si accomoda e capisce di essere costretto ad ascoltare.
- Per anni - la sua voce si alza fino al soffitto - sono stata qui a scrivere le tue lettere, a portarti il caffé curando che fosse caldo e che la schiuma fosse alta non più di qualche millimetro, che le matite avessero la punta, che i fax venissero archiviati..- prende fiato - .. ho visto passare ogni sorta di donnetta da quest'ufficio e mi sono detta "porta pazienza, Elisa, che prima o poi si accorgerà di te". Ma così non è successo. Tu non mi vedi nemmeno..-
Cesare, che nel frattempo era rimasto incollato al suo comodo schienale di pelle, prende la situazione in mano e dichiara: - Ti ho sempre ammirato, cara Elisa.. Ti ringrazio per tutto quello che fai ogni giorno per me, dedicandoti a ciò che io non riesco a gestire..-
Lei poggia i pugni sconsolati alla scrivania, preparandosi ad essere respinta con garbo, ma d'improvviso:
- Non fare così - Cesare nota il suo sguardo sconsolato - Ti ho sempre amata e tutte quelle che sono passate di qui per me non hanno significato niente. Solo credevo non t'importasse di me, dato che non mi hai mai rivolto una frase che non fosse di lavoro o uno sguardo che non potesse essere frainteso..-
Bando al silenzio! Se Elisa non si fosse dichiarata, probabilmente Cesare non si sarebbe mai rivelato.