« il: 27 Marzo 2010, 09:01:16 am »
Come gradini
risalgono
una luna d'argento,
queste onde di cenere
svelando in penombra
gli scorci di mare
e i respiri,
profughi
di scure tormente
taciute meditando;
dove tutto è caos
eterna è la quiete,
tra la folgore
scagliata nell'acqua
e l'attesa del tuono,
contro il silenzio
franato
su guance in lacrime
e l'ammiccante
volgermi alle stelle
passando oltre,
tornando
nell'infinitesimo
tuo essere ladra
di strane emozioni
sul navigarti lento
gli occhi cobalto
e le labbra,
ora socchiuse
sui navigli
color cremisi
bollenti ed invitanti
a quel dolce,
lungo sorvolo.
Marco


Connesso
Marco
Non sono niente, non sarò mai niente, non posso volere d'essere niente. A parte questo ho dentro me tutti i sogni del mondo