« il: 10 Aprile 2010, 20:36:17 pm »
Estirpate,
recise stille di giada,
corse lontano
dagli occhi tuoi inermi,
la rabbia,
che schioda
i massi dalla terra
e il lembo di gonna
nel pugno
coi grumi di sangue;
tace la furia
dove nasce
quel tacito assenso,
perle alla luna,
il candore è violato,
scendi dal sole
disprezzando la vita,
come te meretrice,
- puttana -
e con le ali
appese al chiodo
prende il volo quel sogno
donandoti in cambio
questa lenta,
profonda sepoltura.
Marco

« Ultima modifica: 24 Giugno 2010, 21:11:17 pm da Manfry »

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Marco
Non sono niente, non sarò mai niente, non posso volere d'essere niente. A parte questo ho dentro me tutti i sogni del mondo