Riconoscendomi in quei sorrisi,
su specchi di rame,
io donna,
di antichi canti figlia,
di rosso sangue sposa...
Fragile e sola,
dentro le notti di un Dio
senza stelle ,
e nei giorni privi di albe e tramonti...
Riconoscendomi in strade di sassi,
dove il dolore non si fa sentire
se non nel momento in cui
tutto finisce ,
e le carni risentono desideri e vita...
Dormendo su campi di terra arsi d'acqua e cuore,
brulli come letti di una vedova,
stanchi come il cielo dopo
la tempesta...
Riconoscendomi nelle ossa di
un sudario ,
lo stesso dal quale nacque il perdono
per ogni uomo,
cerco in ogni attimo del vivere
i colori dell'anima,
e sento in quel giglio
che debolmente piega
il proprio fusto all'agitato vento,
il mio vivere...
Nel bianco infinito del credere,
nel rosso porpora di un giusto
ed umano peccato,
riconoscendomi in tutto ciò
che nasce e muore,
come la mia gioia ed il mio dolore...
