Quel faro, il silenzio della notte,
il silenzio dell'anima,
con lo sguardo fatato
verso l'infinito del mare.
Quellla luce accecante,
illumina piccole onde di mare,
onde di vita vissuta,
onde che illuminano la mente,
per un attimo,
onde che si sguarciano
sugli scogli dell'oblio.
Quel mare che racchiude tutta una vita,
una vita inghiottita dalle onde,
una vita che vive nei ricordi,
ricordi che riaffiorano alla mente,
ricordi di bambini che,
cercavano sassi sottili e rotondi
e poi facevano a gara,
lanciandoli, con forza, a filo sul mare,
per poi rimanere con il fiato sospeso,
guardando quale sasso riusciva a fare più salti,
ed i primi amori, come dimenticarli!
Mani tremanti che si tenevano strette,
e le adolescenti guance che arrossivano,
al saluto di un coetano.
Quanti piccoli fuochi accesi, di notte,
al chiaro di luna e ragazzi seduti,
ad ascoltare strimpellare, con la chitarra,
una canzone di Battisti.
Amori nati, amori morti,
ed il faro, sempre li, acceso,
a proiettare quasi come in un film,
nell'oceano della vita,
anime viventi e cuori che non smettono mai di battere.