Sinceramente io non credo nè nella fortuna nè nella sfortuna: venerdì 17 è un giorno come tanti altri, quante volte ho compiuti gli anni proprio di venerdì (17 luglio) e non è mai successo nulla di spaventoso...anzi! quante volte ho rischiato di essere interrogata di venerdì 17 e non è successo o se è accaduto, mi è andata anche bene...insomma, sono solo casi...penso, ma questa è solo una mia opinione, forse strampalata, non lo so, comunque penso che se credessi alla fortuna o alla sfortuna dovrei credere al destino e al cieco caso..nel senso che si nasce fortunati o sfortunati, quindi in un qualche modo si sarebbe predestinati..per me invece non è così: siamo noi i responsabili del nostro futuro, nessuno ci obbliga a fare una scelta piuttosto che un'altra...se poi ci andrà bene, tanto meglio...se andrà male, sarà colpa della nostra ingenuità o stupidità o della poca esperienza...questa, per carità, è solo una mia opinione: è solo come io vedo le cose, non credendo nel destino e tanto meno nel cieco caso. La jella non mi influenza minimamente: se mi si rompe lo specchio o passo sotto una scala non mi fa alcunchè...anzi, qui a Brescia, a questo proposito, c'è una credenza:metto una foto così si capisce meglio:

se riuscite a vedere nell'angolo in basso a sinistra, dove c'è l'uomo che sta camminando, c'è una specie di arco, sorretto da una colonna e dalla parete del Teatro Grande...qui, quasi nessuno passa li sotto, perchè si pensa porti sfortuna: se lavori e passi li sotto, sarai licenziato; se vai a scuola sarai bocciato..cose di questo genere...quante volte ci sono passata sotto mentre andavo a scuola per evitare la folla di gente e non sono mai stata bocciata!
sono piccole cose, che però davvero, possono influenzare la vita della gente...ora io penso alle piccole stupidate come la scala, il gatto nero o il passaggio dell'ambulanza che portano a cambiare strada, toccare ferro e altre cose... ma quando si fa un discorso serio e si parla di credenze che cambiano letteralmente la vita alle persone, sinceramente mi viene addosso un'angoscia...
E come diceva il docente che hai citato tu, Kant...è vero..alla fine diventa tutta una cosa di psicologia...è il comportamento di chi si crede sfortunato che causa gli eventi temuti...non è questione di fortuna o sfortuna...almeno credo...