ALLA MIA NOTTE
L’ora è tarda, pesa sulla testa e allaga,
pensieri con voci provenienti giù dalla strada,
la notte copre col velo i miei versi di nero
distorcendo il vero contando che ci credevo.
Ma voglio tenere tutto nel codice morse della lingua,
schiocca sul palato mentre l’ansia continua
a mandare impulsi alla mano che stringe e mi stringe
cinghie al petto quando la tensione punge.
Il corpo è dentro, l’anima fuori, la testa nel mezzo;
come luci su un diamante grezzo mi rifletto:
siamo diversi dal resto nel non avere radici
e in momenti critici cerchiamo contatti fisici.
Intanto la stanza s’affolla di parole col tuo nome,
ogni problema trova soluzione persa nel suo come,
ma lo specchio allontana la tua anima dal mondo reale
mentre Morfeo m’accoglie dimentico che sono mortale.
