Hai scavato la mia anima,
hai piantato i tuoi occhi tristi
e le tue mani stanche si sono riposate sul mio cuore.
Hai voluto vedere la mia fragilità,
la mia sofferenza,
nel non poterti sfiorare,
nel non poter sentire il tuo profumo,
nel non poterti amare.
Avrei voluto che tu sfogliassi
le pagine della mia vita,
le pagine della costante ricerca di me stesso,
che ne facessi parte,
che tu fossi quella parte,
ancora a me sconosciuta,
del mio cuore.
Avrei voluto amarti,
come un limpido ruscello
baciato dal sole,
accarezzato dalla luna.
Ti avrei amata,
come il respiro del vento,
come la terra ama la rugiada,
come il fuoco che brucia il mio corpo.
Angeli e demoni mi tengono incatenato,
incatenato con spine,
incatenato con l'inebriante profumo dell'oppio.