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Autore Topic: Creiamo un racconto ...  (Letto 11031 volte)

Offline Young dreamer

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Re: Creiamo un racconto ...
« Risposta #30 il: 30 Gennaio 2008, 17:41:40 pm »
Gianluca sorrise imbarazzato e al contempo infastidito-"Certo certo...se avranno tempo dopo il concerto..."-lanciò una rapida occhiata a Lady Jade,attratto dal suo sguardo magnetico,desideando in credibilmente di essere accanto a lei e a Paola piuttosto che...
"AAAaaahh!!!!Grazie Gianlu,grazie!!!"-strillò Giulietta interrompendo i suoi pensieri.
"Gianlu?"-ripetè lui perplesso.
"Ma sì,ormai siamo grandi amici noi due,non trovi?Non posso chiamarti così forse???"
Giada guardava la scena divertita-"Allora,Sir Luke,rispondile!"
Paola si stava gradualmente rasserenando,quando improvvisamente...
E dopotutto ci sono tante consolazioni! C’è l’alto cielo azzurro, limpido e sereno, in cui fluttuano sempre nuvole imperfette. E la brezza lieve […]
E, alla fine, arrivano sempre i ricordi, con le loro nostalgie e la loro speranza, e un sorriso di magia alla finestra del mondo, quello che vorremmo, bussando alla porta di quello che siamo.
(Fernando Pessoa)       Blog: http://sogna-ragazzo-sogna.blogspot.com/

Offline Sir Jo

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Re: Creiamo un racconto ...
« Risposta #31 il: 31 Gennaio 2008, 00:00:33 am »
Fu Giada a turbare Paola. Giada avendola vista pensierosa continuava ad insistere per sapere dei suoi problemi sentimentali. Era convinta che Paola ne avesse tanti, si vedeva da come guardava con malinconia lei e Gianluca e Giulietta e Guido. Quindi voleva cercare di capire qualcosa delle storie di quella ragazza così dolce e carina, avrebbe voluto aiutarla. Dalle risposte precedenti aveva pensato che Paola non meritasse di non essere considerata. E le chiese, senza rendersi conto di darle dolore:
-”Ma tu l'hai cercato il tuo amico?”
Paola molto triste rispose:
-”Sono mesi che lo chiamo. Il telefono suona a vuoto e non risponde, non risponde nemmeno ai miei messaggi. Ed io, anche per orgoglio, non voglio chiamarlo più. Deve essere lui, una volta tanto a cercarmi!”.
A quel punto Giada non sapeva più che fare, guardò Giulietta che fece una smorfietta che diceva: “Nemmeno io so che farci!”.
   
   Gianluca e Guido stavano parlando di musica, di calcio, del concerto. Rimasero indietro, mentre Paola e Giada camminavano vicine e Giulietta due passi indietro. Giada prese la mano di Paola che aveva gli occhi di chi voleva piangere e disse:
-”Vedrai, la vita è grande, e prima o poi le cose torneranno magnifiche!”
-”Non lo so. Davide negli ultimi tempi mi nascondeva qualcosa e poi è sparito!”. Così dicendo Paola cominciò a piangere. Paola disse altro frugando nella borsetta, ma Giada non capì cosa dicesse, non ascoltava più. Il nome Davide l'aveva colpita. In un attimo ebbe un flash di memoria. Quando aveva visto Paola la prima volta le ricordava una rivista ... Non era una rivista, era una foto. Una foto che era tra le pagine di una rivista di auto e moto che Davide le aveva involontariamente lasciato a casa. Il  nome Davide le aveva svelato il ricordo. Adesso non sapeva che fare. Era mai possibile che Paola fosse la ragazza a cui lei aveva tolto Davide. Come avrebbe mai potuto dire qualche altra parola. Sperò ardentemente che fosse una pura coincidenza.

   Giulietta aveva sentito tutto e guardo Guido sperando che anche lui avesse sentito, ma Guido era troppo preso dai discorsi con Gianluca. Provò a fermarsi in modo che Guido e Gianluca la raggiungessero, diede una gomitatina a Guido, ma non ottenne risposta. Riprovò e Guido si girò giusto il tempo perchè lei potesse indicargli di seguire la scena che si stava svolgendo tra Paola e Giada, ottenne che anche Gianluca guardasse.

   Giada era immobile con il viso tirato a guardare una foto che Paola le aveva dato piangendo e dicendo:
-”Questi siamo Davide ed io in giro con la sua macchina! A volte mi rimbrottava seccato perchè gli dicevo che doveva smetterla di correre con quella stupida auto. Sarà anche per questo che non mi risponde?”
-”Non credo...”. Rispose Giada irrigidita. Aveva tutti i muscoli della faccia tesi. Teneva la foto poggiata sulla mano osservandola con gli occhi sgranati. Era la stessa che aveva visto nella rivista di Davide. Identica, non identica ... Quella.

   Le passarono in mente le immagini della gara a cui anche lei aveva partecipato con la sua auto sportiva. 100 metri e chi arriva primo vince tutti i soldi puntati. Avevano scommesso lei Davide e un altro amico. Ricordava gli amici che li incitavano ai margini della pista improvvisata in campagna. Gara che poi era finita con un incidente tra Davide e l'altro amico che aveva dovuto frenare per evitare un grosso cane che gli aveva tagliato la strada. Ricordava con terrore le due auto ridotte ad un ammasso intrecciato e contorto, ricordava gli amici spettatori che dai margini della pista si erano avvicinati muti ed ammutoliti. Ricordava della fortuna che aveva avuto a non riuscire a partire in tempo. Ricordava il fumo, i pezzi di auto che volavano. Ricordava le luci blu delle ambulanze e della polizia, la polizia che faceva mille domande mentre due persone stavano morendo...

   Gianluca rimase un attimo a guardare il volto di Giada dolce sì, ma con la mandibola squadrata e forte. Quel viso era fermo, e gli occhi immobili su quella foto. Paola era anche lei lì paralizzata, con il volto rigato di lacrime, capiva che quella foto aveva dato una qualche emozione molto forte a Giada, non sapeva quale è quanto dolorosa fosse quell'emozione.

   Giada non piangeva, non poteva. Piuttosto avrebbe urlato a squarciagola  un urlo lungo rauco, liberatorio. Giada aveva faticato per sopire il senso di colpa (per altro mai spento) che aveva per aver proposto quella gara. Ma il destino le aveva messo di fronte la ragazza a cui lei aveva tolto l'amore e per di più l'aveva ucciso.

   Gianluca mosse verso Paola e Giada, non capiva che stesse succedendo le guardava alternativamente interrogandole con i suoi occhi. Da Giada non ottenne neanche uno sguardo, lei aveva gli occhi verdi, sgranati, immobili piantati su quella foto che reggeva sul palmo della mano. Paola non rispose a parole, lo guardò con i suoi occhi cerulei cercando se in Gianluca ci fosse una spiegazione.

   Un soffio di vento tentò di portar via la foto dalle mani di Giada, ma lei come un automa la bloccò continuando a rimanere immobili. Ricordava il corpo di Davide martoriato estratto dai rottami, ricordava la notte in ospedale con i medici che dondolavano a destra ed a sinistra la testa leggermente abbassata.

   Giulietta rimase indietro con Guido. Lo tirò per il braccio per fermarlo e gli disse:
-”Hai visto avevo ragione io ... Vedi cosa sta succedendo perchè Paola ha fatto vedere la foto di Davide a Giada!”.
Guido la guardò affermativamente. Lei continuò:
-”E' proprio lei guardala bene! E' la ragazza che stava alla festa di Ilenia. Adesso chiamo Ilenia e le chiedo come si chiamava la ragazza che stava con Davide alla sua festa!!!”.
Mentre Giulietta prendeva il telefono Guido la tirò per un braccio e le disse:
-”Non combinare i soliti tuoi casini. Se è vero, è un brutto impiccio per tutti noi! Non mettere in mezzo altre persone”.
-”Ma io mica le dico quello che sta succedendo!”. Rispose lei.
Guido tentò di fermarla mentre lei componeva il numero di Ilenia, poi con un gesto scocciato si allontanò... Giulietta avviò la chiamata:
-”Pronto casa Marchesi, c'e' Ilenia per favore!”.
-”Adesso la chiamo”.  Rispose una voce.
Dopo i soliti convenevoli di identificazione telefonica,  saluti e chiacchiere Giulietta chiese:
-”Ilenia posso chiederti una cosa delicata?”
-”Si certo! Chiedi!”. Fu la risposta.
-”Chi era la ragazza che alla festa del tuo compleanno stava con Davide?”
-”E' mia sorella Giada, la più grande. Tu non la conosci perché è qualche anno che è andata via di casa per andare all'università e poi per lavoro...”.

[...]
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Offline Sir Jo

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Re: Creiamo un racconto ...
« Risposta #32 il: 31 Gennaio 2008, 14:37:15 pm »
Giulietta divenne come da sua natura molto curiosa:
-"E dimmi di Davide ... Ma stanno insieme Giada e lui?"
-"Giada non aveva piacere a che si decesse in giro ... ". La voce di Ilenia diventò molto triste poi sparò senza pensarci le parole che le venivano:
-"E' morto Giulia!  Giada è viva per miracolo ...". Ilenia cominciò a piangere. Poi disse con la voce rotta:
-" ... Non ho avuto mai il coraggio di dirlo a nessuno dei nostri amici!". Poi continuò.
-"Giada se n`è fà ancora una colpa ... ed io non volevo fosse additata da tutti ... ".
Giulietta rimase in attesa di altro era spinta dalla sua malata curiosità ed al contempo stava per piangere anche lei ...
-"Ma perchè avevi detto a tutti che Davide lo conoscevi appena e si trovava alla tua festa solo per Paola!!!".
-"Perchè era così ... Poi Paola non è più potuta venire e Giada e lui si sono conosciuti!"
« Ultima modifica: 22 Febbraio 2008, 08:52:52 am da Manfry »
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Offline kant.51

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Re: Creiamo un racconto ...
« Risposta #33 il: 31 Gennaio 2008, 15:18:07 pm »
" E' stata una cosa inaspettata, Giulia...li ha travolti improvvisamente...io quella sera li ho visti, hanno cominciato a parlare ed è stato come se il resto del mondo sparisse...sembravano sospesi in una dimensione personale...Giada mi disse poi che non aveva mai provato niente di così travolgente, ma non voleva che se ne parlasse, Davide aveva una ragazza alla quale era affezionato e voleva tempo per riuscire a chiudere con lei.."
Improvvisamente ci fu silenzio, Giulia allontanò il cellulare dall'orecchio e lo guardò torva..." Miseriaccia...la batteria...si è scaricata..."
Intanto erano giunti all'ingresso riservato per accedere al concerto...
cKappa ^*°^*°^*°^*°^*°^*°^*°^*° Sì che ti voglio bene, bene davvero...

Offline Sir Jo

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Re: Creiamo un racconto ...
« Risposta #34 il: 18 Febbraio 2008, 01:30:17 am »
Gianluca vedeva sorrisi tristi sui volti di Giada e Paola. Paola aveva pianto mostrando la foto di Davide a Giada. Adesso, fuori dal cancello, Giada le stava rifacendo il trucco.

Guido e Giulietta chiachieravano tra loro:
-” Chissà di che parlano ... “. Pensò Gianluca. Poi ritornò a guardare Giada. Aveva sentito qualcosa spezzarsi mentre Giada era rimasta immobile a guardare la foto di Paola e Davide. Lui la guardava, l'unica cosa di lei che si mosse furono i capelli per un alito di vento. Poi Giada riguardò la foto:
-”Sono rimasta incantata da questa foto!”. Disse. Gianluca sentiva che lei nascondeva altri sentimenti. Non era incanto l'emozione che Giada provava. Era dolore. Questo sentiva Gianluca.

Guido, fino a quel momento, non aveva capito moltissimo. Così sarebbe stato ancora. Giulietta aveva deciso di non dire molto. Aveva pensato che parlando avrebbe rovinato una magnifica serata a tutti, soprattutto a Paola. Disse a Guido che aveva scoperto che Ilenia fosse la sorella piccola  di Giada e che Giada alla festa era con Davide. Poi aggiunse:
-”Hai visto che avevo ragione. Giada era alla festa con Davide”.
Guido la guardò perplesso:
-”E con ciò?”.
-”Ti ho detto che Giada era con Davide quella sera, me lo ho confermato Ilenia”.
Giulia guardò Guido cercando la luce del comprendonio negli occhi di lui, ma erano ancora spenti. Continuò:
-”Hai visto come Giada a guardato la foto di Paola?”
-”Si vabbè ... Ha detto che era bella!”. Mormorò Guido cercando di capire dove lei volesse arrivare.
-”Arguzia tu niente eh!”. Lo fissò, lo vide incerto, capì che lui non capiva. Continuò:
-”Ti sarai chiesto perchè da quel giorno Davide non si è più visto!”.
-”Probabilmente ha preferito Giada a Paola, questo lo abbiamo pensato in molti... Posso capirlo... Giada è travolgente...”. Ribadì Guido guardando Giada.
-”Si troppo travolgente... Guarda me adesso!” Replicò Giulietta attirando l'attenzione di Guido a se, poi riprese:
-”Io, tu e forse Ilenia avremmo fatto bene a dire a Paola che avevamo visto un'altra con Davide ... Ora ...”
Guido vide il volto di lei serio e vagamente accusatore. Poi disse:
-”Perchè mai? Giada adesso non sta con Davide. Se stava con lui perchè sarebbe venuta ad un concerto da sola e con questo Gianluca. Poi vide Giulia tentare una replica e tacere, la guardò un attimo e poi aggiunse:
-”Davide, quando deciderà, potrà anche tornare da Paola o da Giada o da chi altra vuole lui...”
-”Ok Guido ... hai ragione. Ma quando sarà opportuno ricordati che ti avevo detto che sarebbe stato meglio parlare con Paola all'epoca.”

Gianluca incitò il gruppetto ad entrare:
-”Ragazzi è tardi e devo ancora montare e provare di tutto... Svelti muoviamoci!”.
Giada si rivolse a Paola cercando di farle un sorriso che sembrò quello di una mamma dolente... Disse:
-”Sei di nuovo stupenda, basta lacrime, non è il tempo di piangere ora. Oggi dobbiamo assolutamente divertirci... Andiamo!”.
Raggiunsero Gianluca mentre anche gli altri due li raggiungevano. Finelmente varcarono il cancello.

Entrarono passando dietro al palco dove un gruppo di persone combatteva con una selva di cavi che sembravano un gomitolo ben maltrattato dalle zampate di un gattino. Si mossero tra gente che correva a destra ed a sinistra senza tregua incitando Gianluca a muoversi che il mixer ed i comandi luce dovevano essere ancora provati.

Guido e Giulietta sparirono. Gianluca cominciò ad accendere la sua console e ad attaccare alcuni cavi che pendevano vicino delle uscite del mixer. Poi cominciò a spiegare alle ragazze a cosa servisse ogni singolo cavo. Ognittanto chiedeva ad altri tecnici da dove provenisse questo o quel cavo senza etichetta. Poi insegnò a Giada e Paola il funzionamento di alcuni bottoni e cursori presenti sulla console dicendo loro che dopo gli avrebbe chiesto di utilizzare quello strumento per fare delle prove. Paola e Giada si divertirono un mondo a vedere luci accendersi e spegnersi , brillare o affievolirsi, ruotare ai loro comandi.

Gianluca osservava i sorrisi di quelle due ragazze e fu felice che finalmente sembravano rilassarsi. Aveva fatto qualcosa per loro, ma incrociando lo sguardo di Giada leggeva gli occhi della tristezza.

Giada stava giocando con Paola e Gianluca per non pensare, ma ogni lampo di luce che si accendeva sul palco le ricordava una maledetta sera. Sentiva un dolore sordo crescerle nel cuore. Un dolore profondo che adesso non voleva e non poteva comunicare. Pensava che Paola le sarebbe stata amica solo per quella maledetta sera che stavano vivendo:
-”In ogni caso ti odierà, sia se adesso le dici tutto, sia se glielo dirai più in là, peggio se lo scoprirà da sola!”.  Questo le diceva la sua anima. Vide Paola intenta ad eseguire sulla console i comandi che le impartiva Gianluca. Li guardò dicendo:
-”Ragazzi, io vado a fare un giro, poi ritorno ad aiutarvi.”
-”Che spasso questa console!”. Disse Paola in preda all'entusiasmo da novità.
-”Ok. Ma adesso fermati un attimo, devi fare quello che dico io ... se no mi mandi al manicomio!”. La riprese Gianluca che poi si rivolse a Giada:
-”Poi torni spero! Sei un ottima aiutante. Sicuramente meglio di quella mattacchiona biondina!”
Guardò Giada negli occhi:
-”Non fare scherzi Giada, fatti rivedere qui.”
Si guardarono intensamente negli occhi. Giada lo guardava con lo sguardo che diceva:
-”Non chiedermi niente. Ti prego!”.
Poi Gianluca le ricordò:
-”Non allontanarti per troppo tempo, se aprono i cancelli poi non riuscirai ad arrivare qui ... Anzi se trovi quei due digli di venire ... “. Gianluca  guardò l'orologio del telefonino e continuò:
-”Tra un'ora aprono ... Ti do questi pass, con questi non dovreste avere problemi”. Le allungò dei tagliandi rossi con scritto: luci e audio. Guardò Paola che si stava di nuovo divertendo a fare giochi e sfumature con le luci colorate. Pensò che fosse molto brava, anzi bravissima. Faceva ottimi effetti cromatici seguendo la musica che stavano usando per provare l'impianto.

Giada si allontanò con il passo di chi regge il mondo sulle spalle. Si sposto dal centro del parterre ai margini camminando sulla pista in terra rossa. Camminava lentamente guardando di tanto in tanto verso i punti più nascosti per individuare Guido e Giulia. Poi ritornava a riflettere dolente. Sentiva il  peso enorme della responsabilità di una stupida sfida che aveva ucciso Davide e un altro amico. Sentiva la necessità immensa di parlarne, non poteva farlo, non adesso... Aveva voglia di sparire, di esplodere con tutto il suo dolore...

Camminava sulla pista. Il buio della sera saliva e le luci intorno proiettavano ombre oscurando gli anfratti dove Giulia e Guido potevano essersi nascosti. Poi li vide seduti nella prima fila della curva abbracciati. Giulia sulle ginocchia di lui con il capo reclinato a raccogliere baci ed i capelli lunghi e neri che le ricadevano indietro tra le dita di Guido. Li osservò per qualche attimo. Poi li raggiunse:
-”Hey belli!”.
Quelli si girarono verso lei.
-”Tra poco è meglio raggiungere la console, se no dopo ci tocca stare regolarmente nel parterre.”. Gli allungò due pass rossi, Giulia li prese ed esclamò:
-”Fighissimo! Adesso possiamo dire di aver fatto parte dello staff del concerto!”.
Poi Giada disse:
-”Guardate che bei giochi di luce... Sono magnifici... E' Paola che “aiuta” Gianluca ad impazzire!!!”.
« Ultima modifica: 22 Febbraio 2008, 08:52:35 am da Manfry »
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Re: Creiamo un racconto ...
« Risposta #35 il: 21 Febbraio 2008, 23:58:32 pm »
Si voltò e andò via col suo passo calmo, un po'allungato, l'andatura eretta, ma il capo era leggermente chino e gli occhi lucidi.
Un paio di operai le fischiarono dietro, ma Giada nemmeno sentiva ..il sangue le rombava nelle orecchie e le ricordava il rombo dei motori di quella sera...ritrovava le luci dei fari, l'adrenalina che scorreva nel sangue, quella inspiegabile voglia di sfida, quel senso di onnipotenza che esaltava più della droga...e poi il maledetto schianto..e con quel rumore di frantumi il rumore di vite che andavano in pezzi, in pezzi, in pezzi....


-L'auto aveva tentato di frenare, ma era inutile: quella ragazza aveva attraversato di colpo, senza guardare, e quella è una strada di scorrimento! Capirai..il semaforo era appena scattato!- Così parlava la testimone oculare all'agente che stendeva il verbale.
Intanto giunse l'ambulanza che caricò il corpo snello di Giada in lettiga: la ragazza era sotto la maschera a ossigeno, un filo di sangue le colava dalla bocca e un braccio era ripiegato in modo innaturale..
Gli sportelli dell'ambulanza si richiusero e il veicolo partì a sirene spiegate...
cKappa ^*°^*°^*°^*°^*°^*°^*°^*° Sì che ti voglio bene, bene davvero...