il ragazzino era spettinato, sudato, andava di buon passo...
Lo zainetto gli ballonzolava sulle spalle, la piccola bottiglia di plastica, che aveva contenuto acqua, ne serbava traccia in mille minutissime bollicine iridescenti attaccate all'interno, riflettevano il sole e, camminando, il ragazzo si divertiva a farne schizzare i riflessi sulla via.
La strada era deserta, l'asfalto molliccio sotto le scarpe da ginnastica, la faccia sudata, l'espressione ostinata, una mano ogni tanto passata sul viso a raccogliere il sudore...il ragazzo andava avanti.
Il rumore di un'auto in arrivo.
Il pollice del ragazzo proteso a fare l'autostop.
L'auto si ferma, il finestrino si abbassa, una voce d'uomo fa:- Per dove?-
- Dove vuoi!- risponde il ragazzo.
- Sali!-
L'automobilista riprende il viaggio, guida silenzioso. Nè lui nè il ragazzo hanno voglia di parlare.
Ciascuno ha il suo fardello.
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- Ne dai una anche a me?- dice il ragazzo quando l'uomo si accende una sigaretta.
L'uomo lo sbircia...- Fumi già?Sei giovane per...
- Sono grande abbastanza! Se vuoi tenerti la sigaretta fai pure! Ma non rompere!- replica stizzito il ragazzo.
L'uomo, inaspettatamente, scoppia a ridere...
- Figurati! Tieni, tieni...fatti tuoi...hai un lavoro?
- Lo troverò!- gli occhi del ragazzo brillano- sono capace di guadagnare senza chiedere niente a nessuno!Tanto meno a quello str**o...
l'uomo alza un sopracciglio...
- Tuo padre?- fa
- No, l'amante di mia madre...ma non sono fatti tuoi...-il ragazzo è un po' turbato, sembra pentito delle parole sfuggite.
- Tanto non ti conosco!- sorride l'uomo- Si parla meglio con gli sconosciuti...E ora che fai, la punisci scappando via?
- Tanto a lei non importa...ha il suo bello...
- E tuo padre?
- Andò via quando ero piccolo...neanche a lui gliene è fregato niente di me...
- Mmmm...capisco.- L'uomo guidava con noncuranza.
A un tratto prese una deviazione, si inoltrò per una strada che portava alla periferia di un paese.
Si fermò.
- Scusa- disse al ragazzo- ho bisogno di pochi minuti per fare qualcosa che rimando da troppo tempo...ci sono dei cd, ascolta la musica se vuoi...
Scese e si inoltrò dopo la curva.
Passò mezz'ora.
Il ragazzo si era stufato, scese dall'auto e si inoltrò dopo la curva alla ricerca dell'uomo.
Entrò nel piccolo cimitero e camminò tra le tombe curate, fino a raggiungerlo.
Stava in piedi davanti a una vecchia tomba, senza fiori : " ANGELINA FORLETTI".
Aveva gli occhi pieni di lacrime.
Si voltò all'arrivo del ragazzo.
- Questa è mia madre. Ho fatto come te, allora. Ma non ho mai più potuto chiederle perdono. Ho capito solo dopo che le madri sono anche donne e che un certo tipo d'amore non leva nulla a un altro.
Se vuoi ti riaccompagno indietro. Ma solo se vuoi...
Il ragazzo ammutolito ebbe un momento di incertezza, poi chinò il capo e annuì, con la testa, lentamente.
- Ti aspetto in macchina...- disse e tornò indietro.
L'uomo mosse la testa, annuendo pensieroso, rubò da una tomba ben fornita un fiore e lo posò sulla tomba di ANGELINA FORLETTI.
" Non ti conosco, ma...grazie per la collaborazione!" le disse strizzando un occhio e mandandole un bacio sulla punta delle dita.....
jen, probabilmente non è quello che volevi, ma ho seguito un impulso...buon lavoro a te!