Ti guardi intorno,in una sala d’aspetto,tutto beje e silenzioso,con qualche sguardo che ogni tanto si solleva,i più timidi e introversi lo ritraggono,i più aperti sorridono con gli occhi all’incrocio…qualche parola sussurrata,la tensione leggera dell’attesa di un responso,una nube di pensieri che divide le due ali della stanza,sollievo e preoccupazione al contempo…ma soprattutto silenzio.E pensi a come sarebbe curioso se ti alzassi in piedi e rompessi gli schemi.Oh sì,tutti in quella stanza lo pensano:ma che razza di silenzio,che qualcuno faccia baccano per distrarci!Nessuno però ha il coraggio di prendere in pugno l’idea e di farne realtà.Pensa se ti alzassi tu,se fossi tu la prescelta.Ti alzi in piedi,ti metti in mezzo alla stanza e…che so,soffi un paio di bolle di sapone in mezzo alla gente.Oppure,inizi ad ondeggiare buffamente nel tentativo di danzare e coinvolgi quanti più sconosciuti possibili,anziani,ragazzi,donne e uomini in quella pazza danza d’imitazioni,ridendo e cantando.Oppure semplicemente introduci un discorso,scambi qualche parola con tutti i presenti,chiedendo per quale motivo il buon Dio(o il buon Nessuno per chi non crede) abbia portato tutta quella gente a condividere quei minuti di vita in una sala d’attesa.Un mal di schiena?Io ho un torcicollo…un raffreddore che non passa?Lei è qui per una semplice ricetta!E la fanno aspettare tanto?Come scusi?Non riesce a capire perché quel maledetto mal di schiena non passi…ma sì,stia tranquilla,quel signore laggiù aveva il suo identico problema!Mio figlio?Aah,impossibile a scuola…E così il silenzio pian piano si trasforma,si gonfia in un placido vociare,che cresce di serena intensità,colora le pareti sporche e un po’ lesionate,massaggia le ferite ansiose dell’anima in qualche attimo di pace,di divertimento,di comprensione,condivisione.E quei minuti sarebbero ricordati da alcuni con curiosità,altri come una pazzia,altri come blasfemia,altri come una scintilla che ha dato più valore a quell’attesa.Tutto questo se tu rompessi gli schemi.Basta una voce,su,una voce soltanto,inizia a canticchiare piano e poi il resto verrà da se…no?No,è difficile scegliere di rompere gli schemi…chissà perché poi?Perchè sarebbe considerato pazzo un uomo che si mettesse a canticchiare o a domandare delle vite dei presenti in una sala d’attesa,e non sono considerate pazze quindici persone insieme in una stessa minuscola stanza,con simili motivazioni a portarli lì, che non si rivolgono la parola?Che mondo strano…e tu rimani lì,almeno per oggi.A nutrirti dei sorrisi o di qualche sommesso ringraziamento per l’ombrello raccolto da terra,a nutrirti dell’irrefrenabile energia di un bambino impaziente sulle gambe della nonna…ma sì,chissà,forse sarai tu a rompere gli schemi,un altro giorno.