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Autore Topic: L’Abbandono  (Letto 3621 volte)

Offline Stelladimare

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L’Abbandono
« il: 5 Novembre 2007, 11:54:00 am »
L’Abbandono

Le storie d’amore possono finire, poco male quando la cosa succede da entrambe le parti e ci si lascia di comune accordo. Quando invece si è lasciati, allora non è più un semplice dolore: l’angoscia di essere abbandonati può divenire una vera malattia, una frattura che spezza la vita in due, prima e dopo l’abbandono, lasciando svuotati e confusi. Fa paura a molti restare soli, soprattutto quando si esce da una storia a cui si è voluto mettere il punto. Abbiamo sempre la necessità di fermare il tempo, le persone, le situazioni. Se ci soffermiamo un attimo ci rendiamo conto che la sofferenza maggiore è proprio nell’atto di trattenere nel voler restare attaccati a qualcosa che non ci appartiene più perché in realtà non ci è mai appartenuto, appunto non vogliamo perdere.. ma la perdita è un’esperienza con la quale entriamo in contatto appena nati.
Il primo abbandono, il primo tradimento è quello che alla nascita ci separa dalla situazione ideale di perfetta simbiosi con la madre, condizione perfetta nella quale, come dice Freud, aneliamo sempre tornare, ma dal momento della nascita noi siamo destinati alla solitudine, unica condizione nella quale l’uomo, davvero si riconosce e l’unica nella quale l’essere umano raggiunge il compimento di sé stesso.
Ma che succede quando troviamo situazioni affettive che ci danno l’illusione di eternità, di completamento, fiducia e abbandono? Cerchiamo di renderle senza tempo, e non ci rendiamo conto che dovremo prima o poi affrontarne la fine, l’abbandono, definitivo, inappellabile, senza ritorno. La parola ci evoca un senso di sgomento e di ineluttabilità. L’abbandono, la perdita, il lutto, sono, tutti aspetti riconducenti allo stesso sentire. Nella realtà non c’è mai chi lascia e chi viene lasciato; anche se formalmente c’è la persona che si addossa l’onere del taglio, quella che si rende responsabile di mettere la parola fine con il gesto decisivo che sancisce l’abbandono, in realtà questo si realizza in due. L’esperienza ci insegna che chi lascia non è necessariamente quello che soffre meno, è solo la persona più coraggiosa o più determinata, oppure quella che ha paura o che non vuol crescere, insomma, maturare nel rapporto. Le situazioni si abbandonano quando si sono già allontanate da noi, quando si sono esaurite, quando si comprende che si sta imboccando il viale del tramonto dal quale non c’è ritorno.
C’è, allora, chi agisce l’attimo prima nel momento che precede la morte ormai annunciata, ed evitando le miserie dell’esperienza finale, si evita che queste diventino l’ultimo ricordo di quell’amore, di quell’amicizia o di quel rapporto che consideravamo così unico e credevamo così eterno.
Dovremmo imparare dall’esperienza che la vita evolve, è in continuo movimento e noi oggi non siamo, per fortuna, quello che eravamo ieri; se ci cristallizzassimo in atteggiamenti, pensieri o convinzioni, saremmo travolti da quello che ci circonda e che è in continuo movimento.
Le persone che entrano nella nostra vita e i rapporti che costruiamo sono preziosi proprio perchè noi li consideriamo tali. Noi attiriamo eventi e persone che in quel momento ci corrispondono perchè ci insegneranno delle cose, ci faranno vivere situazioni per farci evolvere, capire e crescere e poi, esaurito il loro compito si allontanano. La maggior parte delle persone che incontriamo ci sono destinate pochi mesi o pochi anni, qualcuno solo pochi giorni o anche solo per lo spazio di una chiacchierata, mentre altri ci accompagneranno tutta la vita.
Abbandonandoci completamente a quelli che sono gli eventi della vita, impareremo che è inutile cercare di trattenere qualcosa o qualcuno che non ci compete o appartiene più, credendo di poter dilazionare il dolore, di rimandarlo, diluirlo. Le situazioni esaurite si sono svuotate e noi avremmo accanto solo feticci, l’apparenza, il simulacro di quello che è stato e che per ordine superiore deve andare perché non ha più significato per noi o per l'altro. Allora, abbandoniamoci abbandonando, ma non passivamente che la vita ci vuole presenti, consapevoli e grati di quello che abbiamo avuto ed esperito da persone e situazioni. Senza l’abbandono, che è sempre una morte ma anche ordine naturale e vitale del ciclo della natura, non ci sarebbe la rinascita di nuova vita, dentro e fuori di noi. Anche, con tutte le difficoltà che si vivono con l'abbandono, il dolore che si prova, è necessario andare avanti, con fatica, ma alla fine si rinasce con una nuova forza di vita. Ora scrivo queste parole, belle e interessanti, ma in verità vi dico, che sto soffrendo moltissimo, nella speranza di ricostruire una nuova vita, anche da sola, ma l'importante alla fine, è vivere serenamente per quanto è possibile.
A volte ci sentiamo come bloccati in un istante, un istante che sembra eterno, un istante che può cambiarci e può segnarci. Mai sottovalutare la potenza del tempo, anche il più piccolo frammento di vita ci rende quello che siamo.
Solo due cose sono infinite: l'universo e la stupidità umana e non sono sicuro della prima.A.E.

Offline kant.51

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Re: L’Abbandono
« Risposta #1 il: 5 Novembre 2007, 15:15:14 pm »
splendida pagina!
cKappa ^*°^*°^*°^*°^*°^*°^*°^*° Sì che ti voglio bene, bene davvero...

Offline Young dreamer

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Re: L’Abbandono
« Risposta #2 il: 5 Novembre 2007, 15:17:21 pm »
E' bellissimo stella...
E dopotutto ci sono tante consolazioni! C’è l’alto cielo azzurro, limpido e sereno, in cui fluttuano sempre nuvole imperfette. E la brezza lieve […]
E, alla fine, arrivano sempre i ricordi, con le loro nostalgie e la loro speranza, e un sorriso di magia alla finestra del mondo, quello che vorremmo, bussando alla porta di quello che siamo.
(Fernando Pessoa)       Blog: http://sogna-ragazzo-sogna.blogspot.com/

Offline Stelladimare

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Re: L’Abbandono
« Risposta #3 il: 5 Novembre 2007, 16:45:48 pm »
Spero di regalarvene altre, come voi ne regalerete a me....scrivere è mettere in atto il proprio pensiero...anche se la fotografia è la cosa che mi riesce meglio....Stelladimare <3 <3 <3
Solo due cose sono infinite: l'universo e la stupidità umana e non sono sicuro della prima.A.E.

Offline Stelladimare

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Re: L’Abbandono
« Risposta #4 il: 5 Novembre 2007, 16:56:37 pm »
Grazie per avermi letto e spero che altri leggano questo scritto....mi è costato una fatica...con i sentimenti non si gioca.... <3 <3 <3
Solo due cose sono infinite: l'universo e la stupidità umana e non sono sicuro della prima.A.E.

Offline bjorne76

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Re: L’Abbandono
« Risposta #5 il: 7 Gennaio 2008, 19:49:55 pm »
Potrei aggiungere a queste giustissime parole che, al di là dei sentimenti da te descritti, ve ne è uno che nel mio caso risulta fortissimo, la senzazione di incompletezza, quella senzazione di non aver portato a termine un compito; di non aver raggiunto un obiettivo prefissato su cui magari si è investito gran parte di se stessi. Questo genere di fallimento rende ancor più doloroso l'abbandono, perchè fa pensare di non aver fatto tutto ciò che serviva affinchè questa situazione non si verificasse..

Offline Manfry

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Re: L’Abbandono
« Risposta #6 il: 7 Gennaio 2008, 20:00:00 pm »
hai perfettamente ragione, Bjorne... anche l'incompletezza, come altri sensazioni ti lasciano in uno stato un po' particolare... difficile da definire precisamente perchè miste a sentimenti ed altre sensazioni...

che dire ancora.. benvenuto/a nel forum... ma attendiamo una tua presentazione ufficiale nella board apposita per darti quello ufficiale!
ciao
MANFRY

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Offline sassi1960

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Re: L’Abbandono
« Risposta #7 il: 7 Gennaio 2008, 23:52:29 pm »
Ciao Stelladimare, non riesco a trovare parole che possano essere di conforto posso solo dirti di trarre da questo dolore, da questa sofferenza, tutta la forza necessaria per rinascere in una nuova vita.Il tempo un po aiuta e ti fortificherà e solo allora potrai raccontarmi come può nascere un fiore nel deserto. Io lo già raccontato. In bocca al lupo

Offline Young dreamer

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Re: L’Abbandono
« Risposta #8 il: 8 Gennaio 2008, 17:20:44 pm »
come può nascere un fiore nel deserto.
è anche il titolo di un libro se non sbaglio... :)
A proposito,benvenuta/o bjorne! ;)
E dopotutto ci sono tante consolazioni! C’è l’alto cielo azzurro, limpido e sereno, in cui fluttuano sempre nuvole imperfette. E la brezza lieve […]
E, alla fine, arrivano sempre i ricordi, con le loro nostalgie e la loro speranza, e un sorriso di magia alla finestra del mondo, quello che vorremmo, bussando alla porta di quello che siamo.
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Offline nadiad

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Re: L’Abbandono
« Risposta #9 il: 11 Aprile 2008, 22:37:40 pm »
forse soffriamo molto se veniamo lasciati perche' soprattutto  non abbiamo ancora imparato a conoscere bene  noi stessi, ad amarci , e di conseguenza viene meno la speranza di poter ancora piacere o comunque che il mondo e' cosi' vasto ........

Offline penzo

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Re: L’Abbandono
« Risposta #10 il: 12 Aprile 2008, 16:50:33 pm »
si soffre quando si comprende che quel qualcosa che vogliamo non c'e' piu'.

essere lasciati, lasciare.. beh recidere un rapporto tra persone non è mai cosa bella!!
ma la cosa peggiore è, e credo che sia il mio caso, nella fine di un rapporto sentimentale perchè non si vuole credere nel partner.
posso ora comprendere lo stato d'animo di chi si trova colpevole senza esserlo mai stato!!!
«Scrivere è sempre nascondere qualcosa in modo che venga poi scoperto.» (Italo Calvino)