Cara Angel,
non ci conosciamo molto, ma permettermi di risponderti, perchè attraverso un periodo per alcuni aspetti simile al tuo...
Non preoccuparti per lo scrivere: è una cosa così complessa...
In parte scriviamo per noi stessi, perchè sentiamo questa necessità, questa " vocazione" ( perdonami il termine impegnativo, ma è quello che "rende" ).
Amiamo ciò che scriviamo, lo difendiamo, ci fa piacere che sia letto, ma è difficile accettare le critiche, perchè nessuno sente come sentiamo noi, è raro che qualcuno penetri profondamente il nostro sentire, eppure del riscontro altrui c'è bisogno, non perchè cambi la nostra vita o il nostro modo d'essere e di scrivere, ma perchè scrivere è anche comunicare, e nel momento in cui comunichiamo dolore, amore, gioia, meditazioni, angoscia e tutta la gamma di sentimenti della nostra anima...vorremmo sentirci CON gli altri, insieme agli altri.
Gli scritti sono parte di noi, ci sono alcune cose sulle quali non siamo disposti a transigere, possiamo anche pagare uno scotto alto, ma non "venderemo" le nostre creature.
Questo potrà essere apprezzato e compreso o no.
Più spesso capiterà che a volte capiranno e a volte no.
Avrai momenti di riscontro e di gloria e momenti bui, questo non spegnerà la tua vocazione, avrai periodi più o meno produttivi, ma se il richiamo è in te, prima o poi ritornerà imperioso...
Sembra quasi la storia di un amore, vero?
E in parte lo è, è l'amore per lo scrivere...
Mi accorgo di aver esposto confusamente...spero comunque di essermi spiegata...
In conclusione: studia quanto puoi adesso, ma non avere sensi di colpa.
Spero che il nonno stia meglio e abbia superato il momento critico, non scoraggiarti sul tuo talento: se c'è...( e secondo me c'è, da quello che ho letto) troverà tempo e luogo per venir fuori ed essere anche apprezzato..
Un abbraccio.