... in un momento in cui mi sembrava che tutto fosse irrimediabilmente perduto, tutto fosse contro di me ed io non avessi alcuna possibilità di venirne fuori, ho incontrato un uomo.
Un uomo anziano, che ha capito subito quanto io mi sentissi perduto e... mi ha voluto parlato di vita.
Mi disse....." vedi, noi siamo come una barca. Ci mettono sull'acqua, ci danno una vela, un timone e ci spingono verso il largo. Senza darci una meta, senza una rotta, senza dirci cosa succederà.
Saremo noi a scegliere la direzione migliore, saremo noi a valutare i venti più propizi e, nel nostro andare, il compito più importante, sarà quello di ritrovare l'equilibrio il più presto possibile ogni volta che un onda più grande cercherà di farcelo perdere. Non sapremo mai che tipo di barca siamo, finquando non avremo incontrato la nostra "tempesta perfetta".
Credo che il significato di quanto l'uomo mi ha raccontato è che...... c'è una assoluta imprevedibilità di eventi in questa vita. Nessuno ci potrà dire come e perchè alcune cose accadono se non noi stessi che le subiamo o le causiamo. Arriviamo sempre dopo a cercare di mettere le toppe e spesso ci domandiamo come abbiamo fatto a non capirlo prima. Non c'è una soluzione a tutto questo se non la nostra straordinaria capacità di reagire. Noi abbiamo i mezzi per affrontare e superare anche se tremendamente rabberciati, quello che nostro malgrado siamo costretti a vivere, senza scappare, senza cancellare, solo aspettando, dando tempo al tempo e cercando con calma la soluzione migliore perchè ..... anche se al momento ti sembra assurdo, vedrai che piano piano ti apparirà tutto chiaro e realizzabile e, quello che oggi tu vedi cosi nero ed impenetrabile, diventerà un ricordo, un esperienza in più.