Premetto che non ho fatto studi umanistici; ho frequentato l'istituto tecnico commerciale del mio paese dove la letteratura veniva proposta bonariamente e mediocremente, e che non era una delle mie materie preferite, anzi. Ho scritto questa poesia circa 3 anni fa all'età di 21 anni...mentre la componevo sinceramente non mi sono posta minimamente il problema di seguire uno stile o un linguaggio che rimandassero a tempi passati anche perché ne ero proprio all'oscuro. Ho semplicemente seguito un'ispirazione e scrivevo quasi fossi caduta in una specie di trans, quasi non fossi io a concepire tali espressioni.
Detto ciò, hai ragione kant, nel dire che non accetto il mio tempo; ma la connessione tra il mio pensiero e la poesia è, o meglio, era del tutto non voluta. Come non voluto era il tono solenne. La mia volontà stava tutta nel rispecchiare al meglio le mie emozioni; nel rendere queste stesse il più palesi possibili; nel ridonare qualcosa alla straordinaria personalità che si cela dietro la mia composizione: Maria Callas.
Quindi, la mia risposta è un sì: persona e musica; un binomio che mi ha mosso, commosso, dolcemente sconvolto, rapito, rivoluzionato … insomma, ispirato a tal punto da sentire il bisogno di trasfigurare il tutto.