Ti capisco benissimo, la dissolvenza totale è la privazione del pensiero, la morte stessa dell'anima, perciò è irraggiungibile, se non, forse, con la morte, per chi è ateo... comunque quella che spiego io è una dissolvenza lenta, guadagnata pian piano per lasciar spazio al dialogo con l'universo che abbiamo attorno, con la natura, con noi stessi, affinando i sensi