hi!!!

sono silvi, avevo promesso che avrei scritto qualcosa ebbene, eccomi qui.
sono la figlia di due genitori separati, la mia migliore amica mi ha appena voltato le spalle, ma sono anche la ragazza del banco accanto, che ascolta tutti i problemi e da suggerimenti per le soluzioni(direi di avere una certa esperienza), sono quella che ogni giorno ha un sorriso per tutti, sono quella ,che nonostante tu ti sia comportata malissimo con me, riesce a passarci sopra(è da una vita che faccio anche questo), sono quella a cui sul cancello della scuola è stato appena dedicato un "ti amo"

, sono quella che tiene dentro tutto perchè pensa di farcela da sola, ad essere sincera me la cavo piuttosto bene. sono quella che ha una citazione per ogni singola cosa, ogni singola situazione.
io sono vale, bella, greta, francesca, ginny, josephine, mickey. io sono chi voglio essere.
bellissima frase di herman hesse: tutti i libri del mondo non ti danno la felicità, però, in segreto, ti rinviano a te stessa. ecco, questo so che è vero.
amo la vita, come tanti adolescenti, ma in un modo tutto mio. immaginate di andare in bicicletta, piove a dirotto, c'è un gran via vai di macchine e l'ipod vi fa ascoltare tutte le vostre playlist, non vi sembra che il mondo giri a tempo di musica, che sia tutto sincronizzato.
una mia amica una volta mi ha detto: siamo tutte sulla stessa barca, ma è un mare di merda!!!

(sono le sue chiacchiere di spogliatoio). sì, forse è vero. ultimamente però ho imparato che se noi non crediamo, non fingiamo che quell'acqua sia acqua verde cristallina(della serie : caraibi) allora risulterà essere sempre un mare di merda, invece affrontando la giornata con la consapevolezza che tutto andrà per il meglio, dà carica e la carica piace e finalmente si ottiene successo. sono strana, mi piace cambiare, ne ho bisogno per dare spazio a me stessa, perchè, è un po' difficile da spiegare, ogni tanto mi sento un po' "stretta" nei miei panni. adesso, mi piace l'azzurro, gli anelli, ne indosso uno veramente pacchiano. sono una romantica, io credo che l'amore, quello vero sia la più intima amicizia legata eternamente alla più dolce delle passioni. non credo nel per sempre, anzi sono più che convinta che il "per sempre" porti sfiga e ci sto alla larga. non cedo mai molto di me agli altri, ho paura che potrebbe essermi rivoltato contro. c'è stato un momento in cui mi sono persa a 9 anni, è stato lì che ho iniziato a ballare davvero. io ho un segreto: il ballo è la magia più potente al mondo. quando mi sento triste, ballo, butto fuori tutto: rabbia, tristezza, odio, solitudine fino a che dentro di me non rimane che la gioia, l'amore, sì anche la felcità che si espandono e riempiono la stanza. ballo per me stessa, per stare bene, per trovare un equilibrio, una pace interiore.
ballare è ciò che più amo al mondo. balla, chi trasmette ciò che ha dentro, chi è in grado di far parlare, urlare un movimento, al contrario, chi non ci mette se stessa, si muove in un movimento sordo.
dopo la lite con la mia ex migliore amica ho lasciato la palestra e ho iniziato danza classica. ho scoperto che è ciò che voglio davvero fare e sono felice, per la prima volta dopo tanto tempo.
ho chiuso con tutta la gente che mi ha fatta stare male, ho chiuso una porta e si è aperto un portone.
spero che duri, perchè quando si è così in alto è molto facile cadere.
ieri sera ho avuto la mia seconda esibizione dell'anno, è andata da Dio. mio padre non è venuto a vedermi, ma non importa c'era il mio moroso, una mia grande amica, mia madre, mia nonna, in fondo ho tanta gente che mi vuole bene, del resto ci ha perso lui, ha perso l'opportunità di conoscere sua figlia e di essere orgoglioso di lei. ce ne saranno delle altre.ah già, ho già fatto qualche accenno alla lettera che gli ho scritto, beh è questa:
QUELLO CHE HO DA DIRTI
Entro in una casa che improvvisamente non è più quello che è sempre stata per colpa tua, a causa tua. Sei tu che mi fai avere paura. Io ho paura di te, perché quell’uomo seduto sul divano in sala, quell’uomo che non sento e non vedo da circa un mese, quello stesso uomo che ha urlato di non volermi più vedere, che mi ha insultata e offesa fino a farmi diventare piccola e correre in bagno per nascondere le lacrime e nascondere me, quell’uomo non è mio padre. Mio padre è quello da
“nuvoletta”
“nuvolone”
“stellina”
“stellone”
“fiorellino”
“fiorellone”
Scambiati prima di andare a dormire, con le nostre voci dolci, che sfumano nel buio di un ti voglio bene, buonanotte.
Il mio papà è quello di fantastiche cacce al tesoro, è quello che quando si aspetta il treno con la scolaresca della propria figlia si mette a saltare e a imitare il rumore del treno per far ridere i bambini.
Il mio papà è quello che non dice alla mamma, che non mi sono lavata i denti la sera prima.
Il mio papà è quello con la chitarra in mano che mi fa sentire una solista professionista quando in realtà la mia voce è in grado di rompere i vetri.
Il mio papà è quello della prima volta in bici, della prima nuotata in piscina, del primo tuffo di testa. Il mio papà è quello, che alla notte, quando non riesco a dormire mi prende in braccio e mi porta in sala, dove l’unica luce è quella del videoregistratore, rimasto acceso dopo il film di qualche ora prima. Oscilla lievemente ed è un po’ come ballare, con il volto rivolto verso la finestra, aspettando che arrivi il treno, cullata dal suono della sua voce che canta solo per me. Tu non sei lui… non voglio che tu lo sia, ma avete lo stesso viso e quegli stessi occhi ,che mi hanno tante volte guardata con amore, e che adesso mi guardano con odio quasi come se io non fossi più quella bambina, che voleva solo essere salvata dalle grinfie del drago, dal suo principe errante con lo scudo pesante, da te papà. Come posso essere salvata da un principe che si è mutato in un drago ? non posso pretendere che tutto torni ad essere come prima, non posso essere salvata, ora devo salvarmi, scappando da te. Quelle labbra che tanto mi ricordano le mie e che tante volte hanno detto di volermi bene, quelle labbra che adesso mi si gettano addosso come pietre su di un martire, fino a ucciderlo. Labbra così carnose, così dolci per essere così crudeli. Come posso avere le tue stesse labbra??le mani poi sono proprio uguali a quelle del mio papà: grandi e calde che mi accarezzano, ma le tue, sono grandi, questo si e indicano me e la porta, niente altro… sono mani fredde di chi non mi conosce , di chi non è mio padre.
Mi sento vuota, con tanto da dare e tanto bisogno di ricevere. Mi sento vuota, ed è colpa tua, solo tua. Capisco l’amore che finisce tra due persone, del resto nessuno può trovare la più intima amicizia legata eternamente alla più dolce passione, l’amore vero, è troppo, è impossibile; non riesco, neanche minimamente, a pensare alla fine dell’amore per un figlio.
Mi sento vuota, un vuoto, che non si colma, tu non ti sforzi di aiutarmi. Ho bisogno che tu me lo dica, ho bisogno di quelle parole, ho bisogno di un “scusa, ho sbagliato, mi dispiace”.
Ora, le devo sentire, non posso, non riesco più a passarci sopra fingendo che non sia mai accaduto.
Sono vuota e piena allo stesso tempo, piena di qualcosa che non riconosco, un “pieno” , che diventa immediatamente un “vuoto”, il vuoto che hai lasciato tu pa…, hai lasciato tu. Non riesco più a piangere, lo capisci?
Quella sera ho pianto tanto da non reggermi in piedi. Dici che non ti parlo, ma sei tu che non sai ascoltare e non ascolti altro che te stesso. Ti senti soddisfatto della tua vita? Hai mai pianto per me? Hai mai sofferto a causa mia?
Io sono quella dai sorrisi sulle labbra, io sono quella che dentro piange, perché non riesce a mostrartelo. Dici che io passo poco tempo con te, ma non ti rendi conto di quanto mi costi? Anche solo quei cinque minuti, vederti è una tortura, perché vederti è come rinnegare me stessa, è fingere. Vedere te, mi rende debole. Io non sono forte, ma devo, devo, devo esserlo, devo esserlo per te e la mamma, ma soprattutto per me, o non riuscirei ad essere quella che sono, non riuscirei a sorridere. Il mio è un sorriso di debole luminosità, eppure nessuno se ne accorge. Chi mi conosce? Il mio sorriso è rimasto nascosto, per proteggersi dal futuro, nell’innocenza dei ricordi. Mi manchi papà, dove sei? Perché non vieni a salvarmi? Sei stato rapito anche tu? Ti ha rapito lui, vero?
Devo sentire il controllo, voglio avere il controllo e il mio corpo e l’unica cosa che risponde solo a me.
Ballando riconosco i miei limiti, ballando sono dolcemente forte, perché sono io, che decido di spingermi oltre, il mio corpo risponde solo ai miei comandi, i miei e di nessun altro, il mio corpo è mio e sono io che decido cosa farne. La mia anima, i miei sentimenti sono solo un burattino nelle mani di due bambini, che non vogliono e non sanno crescere. Mi avete cresciuta da adulta, ma io sono solo una bambina a cui sono stati rubati i momenti, a cui non è mai stato permesso di essere figlia.
Forse sono troppo dura, ma forse è proprio questo che sento.
Se credi che io non pensi ogni singolo giorno al mio papà, ti sbagli. Penso sempre a lui…
L’altro giorno ho visto un saggio di pattinaggio di una mia amica di scuola, un papà e sua figlia hanno ballato insieme sulle note della canzone: sei forte papà. In quel momento ho avuto così tanta nostalgia di te che stavo per mettermi a piangere. Ti voglio bene, sempre, te ne ho sempre voluto e credo che anche tu ne voglia a me, ho solo bisogno che ,ogni tanto, me lo ricordi. Qualche ora prima del saggio ho attraversato il ponte in bicicletta per la prima volta, è stata una faticaccia, ma alla fine , con i muscoli tesi delle gambe e il fiatone, mi sono sentita la persona più orgogliosa di se stessa sulla faccia della terra, mi sono sentita invincibile, in pace… mentre salivo pensavo : “ce la devo fare, papà, così potrai essere orgoglioso anche di me, così penserai che sono in gamba, che sei fiero di essere mio padre”
Il giorno prima ero in biblioteca e ho noleggiato “mrs doubtfire”, mi piace molto questo film, mi trasmette tutto l’amore che mi manca e ,al tempo stesso, il desiderio di averlo tra le mani, il desiderio che sia reale e il ricordo di averlo avuto, mi fanno tremare la voce e gelare la pelle perchè QUEL calore mi è stato tolto, se ne è andato come se niente fosse. Il giorno prima ancora, sono andata a danza, sono passata sotto casa tua e ho avuto paura che tu ci fossi e che volessi parlarmi, ho avuto paura di vederti…
Potrei andare avanti all’infinito,giorno per giorno, c’è sempre qualcosa che mi porta a te, perché sei il mio papà.
Perché non puoi tornare a proteggermi , perché non vuoi??
Non mi hai mai chiamata , ormai è più di un mese che non senti la mia voce, non mi abbracci, non ti manco?? Sono quel genere di persona che si può dimenticare, che non lascia un segno? Sono così terribile?? È così brutto avermi come figlia??
se mi vuoi bene, dimmi che ti dispiace, ti prego, per una volta, per me, lascia da parte l’orgoglio.
“l’orgoglio ammutolisce le parole, anche quando assordano la psiche.”(trovata in internet)
Non dargliela vinta, non permettergli di farti perdere “noi”…
Sei mio padre e non sei mio padre, potresti esserlo con due parole, 10 minuti, il tempo di fare una valigia….
Ti chiedo UN solo mi dispiace in SEI anni.
Sei mio padre e non lo sei, ma potresti esserlo. Buona festa del papà
forse in questo modo riuscirete a capire meglio e a intravedere che io ci ho provato, ci ho provato sul serio.
ora vado a vivere un po' la mia vita, a gridare eccomi mondo, vado un po' a ballare,così mi sfogo un po'.
beh eccomi, sono io, si questa sono io