Signor Presidente,
soffro di Fibromialgia da c.a. 10 anni, dieci lunghi anni di sofferenze. Non sono solo, siamo in tanti,
nascosti alla vista di chi non vuole vederci e sentirci. Ci sentiamo abbandonati come animali, con l'unica differenza che un cane abbandonato, forse, lo raccoglie qualcuno e lo cura.
Quante lamentele avrà letto! Quante urla disperate! Non vorrei essere al Suo posto!
Le vorrei raccontare, brevemente, la mia e di molti altri la giornata tipica.
La mattina, apriamo gli occhi con la speranza che l'incubo della notte sia finito. Semplice illusione!
Alzarsi è un verbo, a noi, quasi sconosciuto. Il dolore è lo schiavista del nostro corpo.
Dopo una o due ore si ritorna a letto, a cercare, come un ago nel pagliaio, un pò di riposo.
Si pranza e sorpresa, di nuovo a letto. 24 0re al giorno di dolore! Molti ci chiediamo se vale la pena continuare a vivere! L'OMS riconosce la Fibro come malattia. In alcuni paesi i malati percepiscono la pensione e in Italia? In Italia la si chiama sindrome, suona meglio! Agli occhi di un popolo italiano di medici, siamo depressi! Agli occhi di chi ci circonda, simuliamo! Agli occhi di Dio, siamo malati!
almeno uno ci capisce!
Mi scusi, sig. Presidente, volevo solo che aggiungesse anche questa alla Sua montagna di lamentele!
La ringrazio
Michele Papasidero
P.S.
Il resto della giornata glielo lascio immaginare!