anche se un po' di timidezza rimane ancora: lo so, dal forum non sembra, ma in realtà sono moooooooolto timida...basta la minima cosa per farmi arrossire! 
Rimango sempre esterrefatta da questa tua affermazione, Juliet. Timida tu? Mi par difficile crederlo.
Per rispondere al topic: A volte non c'è bisogno che accada qualcosa di particolare perché un'amicizia finisca. Credo che nello specifico delle amicizie finite senza, appunto, una causa che ne determini l'immediata rottura, ci sia di mezzo sempre l'influenza di due fattori: cambiamenti e tempo. Che però possono non aver effetto senza una terza importantissima componente: la negligenza.
Man mano che gli anni passano, volenti o nolenti nella vita di ciascuno di noi avvengono dei cambiamenti. Possono essere cambiamenti interiori, dovuti alla crescita, ai problemi, alle inquietudini, alla maturità, come anche esteriori, che siano partenze, cambi di scuola, di paese, di città, matrimoni, ecc. I cambiamenti, insomma, sono secondo me il primo fattore che potrebbe determinare la fine di un'amicizia, se combinato con il fattore negligenza. Perché dico negligenza? Quando avvengono questi cambiamenti profondi, è molto probabile che ce ne lasciamo avvolgere completamente, ci "concentriamo" su di loro, e automaticamente nelle nostre vite rimane poco spazio per altro (per esempio, appunto, per un'amicizia che per forza di cose non è più molto presente nella nostra vita). Tendiamo, giustamente, a concentrarci di più sulle cose che stanno verso l'apice della nostra piramide, mentre le cose che si trovano verso la base perdono d'importanza e di priorità. Se vedo tutti i giorni un'amica vicina e quella lontana non la vedo mai ma la sento solo a salti via cellulare o via internet, è ovvio che quest'ultima risulta quella più "trascurata". E' proprio la vita che lo richiede. Perché un'amicizia o un qualsiasi rapporto umano resti, secondo me è molto importante che sia ben integrato nelle nostre vite. Ciò che è lontano da noi, è difficile (anche se non impossibile - direi piuttosto raro) che abbia da noi l'attenzione che può avere ciò che invece è vicino e presente. Negligenza, quindi: non c'è da parte nostra quel grandissimo interesse a "recuperare" ciò che stiamo perdendo o stiamo trascurando, perchè, triste da dire, non fa più parte "integrante" della nostra vita. Siamo più propensi ad interessarci a ciò che è tutti i giorni "a portata di mano".
Il fattore tempo, ovviamente, contribuisce nelle sue funzioni di "ammortizzatore". Più passa, meno volontà c'è di riaggiustare qualcosa che ormai è lontana nel tempo.
Ma in tutto questo sembro essermi dimenticata di una cosa importante: il sentimento. Se può succedere tutto ciò che ho detto (e purtroppo a mio avviso accade anche troppo spesso) è perché una delle due parti del rapporto, evidentemente, non provava un sentimento davvero autentico.