Sveglia alle 6:10, treno alle 7:00, destinazione Roma, per cercare gli orari delle lezioni (che ovviamente ancora non sono usciti

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Mi sono sentita veramente spaesata. E' tutto così grande, così dispersivo. Mille persone ti passano accanto, mille volti respirano la tua stessa aria, mille occhi ti guardano... Ma non ti vedono, i corpi si passano accanto ma non sfiorano, non si sentono, mille storie simili, mille ansie e paure uguali ma ognuno prosegue per la sua strada, sicuro della sua mèta, ognuno pensa a sè. E basta. E io, piccola formica in questo nuovo mondo, ho cercato di stare al passo, ma non ce l'ho fatta poi così bene. Ho cercato, ho tentato.. Ma è un mondo talmente strano e diverso per me. Mi veniva quasi di abbandornarmi alle onde di questo nuovo ed impervio mare, farmi trascinare. Su, giù, destra, sinistra... Nessuna direzione è importante, è tutto così uguale eppure diverso. Farmacia, geologia, fisica, matematica, scienze umanistiche, studi orientali, rettorato, economato, centro orientamento, musei su musei, biblioteche su biblioteche. Tanti luoghi, tanti nomi più o meno sconosciuti, ma nessuna risposta per me.
E all'improvviso, quasi sconfitta e abbandonata al vagabondaggio senza mèta e senza senso, ho preso le scale, salita, discesa, di corsa, lentamente. Dall'ultimo piano fin giù giù, nei "sotteranei" di lettere. Ho girato l'angolo e ho subito sentito un'aria diversa, più calma, più pacata. E all'improvviso, inaspettate, bianche statue, preziosi bassorilievi, reperti inestimabili... Il museo dell'arte classica... E tanti tavoli per studiare lì dentro, a contatto con l'arte, con la cultura, con le Origini. E mi sono sentita rincuorata e sicura.
Si, è questo il mio nuovo mondo, con tutti i suoi pregi ed i suoi difetti, imparerò a viverci, imparerò ad amarlo, imparerò a viverlo!